L’Opec+, alleanza tra paesi Opec come l’Arabia Saudita e nazioni non Opec come la Russia, ha deciso di prolungare la maggior parte dei tagli alla produzione di petrolio fino al 2025. L’annuncio è stato fatto ieri, domenica 2 giugno. Questo prolungamento mira a sostenere le entrate petrolifere dei paesi membri, in un contesto caratterizzato da una crescita della domanda debole, alti tassi di interesse e la competizione della produzione petrolifera statunitense, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.
Prezzi oscillanti del Brent
Gli effetti di questi fattori hanno portato i prezzi del Brent a oscillare intorno agli 80 dollari al barile negli ultimi giorni. Tale livello è considerato insufficiente dai paesi dell’Opec+ per sostenere i loro bilanci pubblici. Attualmente, i tagli alla produzione di petrolio ammontano a 5,86 milioni di barili al giorno, pari al 5,7% della domanda globale di petrolio. Di questi, 3,66 milioni di barili al giorno dovevano scadere alla fine del 2024, mentre 2,2 milioni di barili al giorno di tagli volontari erano programmati fino alla fine di giugno 2024.
I nuovi accordi estendono i tagli di 3,66 milioni di barili al giorno fino alla fine del 2025 e prorogano quelli di 2,2 milioni di barili al giorno fino alla fine di settembre di quest’anno. Tuttavia, il ritiro di questi tagli avverrà gradualmente tra ottobre 2024 e settembre 2025.
Analisi e reazioni del mercato
Nonostante l’estensione dei tagli, i prezzi del petrolio non hanno registrato un significativo aumento. Gli analisti di Goldman Sachs hanno descritto l’esito dell’incontro dell’Opec+ come “bearish”, poiché i tagli volontari di 2,2 milioni di barili al giorno erano già stati anticipati dal mercato. Inoltre, gli otto paesi coinvolti — Algeria, Iraq, Kazakistan, Kuwait, Oman, Russia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti — avevano già pianificato di ritirare i tagli tra ottobre 2024 e settembre 2025.
Secondo gli analisti, la dettagliata comunicazione del piano di default potrebbe rendere più difficile mantenere bassi i livelli di produzione, qualora il mercato si indebolisse rispetto alle aspettative ottimistiche dell’Opec+. Di conseguenza, i prezzi del petrolio WTI restano sotto la parità a 76,994 dollari, mentre le quotazioni del Brent sono stabili a circa 80,80 dollari.