L’obbligo vaccinale come ultima spiaggia

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
seconda dose in vacanza

Il modo intero si interroga sull’obbligo della vaccinazione. E mentre l’OMS lo vede come ultima spiaggia degli Usa è da considerarsi anticostituzionale

Organizzazione mondiale della sanità – Oms  afferma che: “L’obbligo vaccinale dovrebbe essere una misura “temporanea” anzi “come l’ultima spiaggia”.

Mentre alcuni Paesi hanno già introdotto l’obbligo alla vaccinazione per il Sars Cov2 altri Paesi potrebbero farlo a breve.

Mike Ryan, direttore esecutivo del programma di emergenza dell’Oms, afferma: “Molte persone esitanti hanno dubbi sinceri a cui si deve rispondere”, l’obbligo della vaccinazione dovrebbe essere “chiaro, esplicito e limitato nel tempo”, oltre che “accompagnato da un’appropriata comunicazione e chiarimento dei rischi”. In sostanza, “consideriamo l’obbligatorietà come l’ultima spiaggia”. Ryan esortato i governi a bilanciare benefici della vaccinazione con “le limitazioni ai diritti ed alle libertà individuali”.

Intanto negli Usa  per 84 milioni di lavoratori, è stata bocciata dalla Corte a maggioranza conservatrice per 6 a 3 la proposta di obbligo vaccinale. La Corte Suprema ha  infatti bloccato l’applicazione del provvedimento richiesto dall’Amministrazione Biden che prevede l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 o di tampone per le aziende private con più di 100 lavoratori, ma lo ha autorizzato per i dipendenti delle strutture sanitarie che ricevono contributi federali. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intanto afferma:“Sono deluso dalla decisione della Corte Suprema di bloccare le norme di buon senso salvavita per i dipendenti di grandi imprese che erano basate sia sulla scienza che sul diritto. Questa norma di emergenza permetteva ai datori di lavoro di richiedere le vaccinazioni o di permettere ai lavoratori di rifiutarsi di essere vaccinati a patto di essere testati una volta alla settimana e di indossare la mascherina sul lavoro: un onere molto modesto. A seguito della decisione della Corte  spetta ora agli Stati e ai singoli datori di lavoro determinare se rendere i propri luoghi di lavoro i più sicuri possibile per i dipendenti” e fare il possibile per rendere “le loro attività sicure per i consumatori durante questa pandemia”.

 

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