Lo strano caso delle Meme stock, crescono grazie alle promozioni social

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
lo strano caso delle meme stock

Le Meme stock sono  le azioni e i titoli che beneficiano grazie al ribalzo dei social network: un esempio è il caso AMC

Dalla fine di maggio la quotazione delle azioni della catena di cinema americana AMC Entertainment Holdings (AMC) è salita da poco meno di 13 dollari a più di 62 dollari in pochi giorni. Guadagni altrettanto rapidi sono stati osservati anche in altri titoli durante lo stesso periodo, come il venditore di videogiochi usati GameStop e Clean Energy Fuels Corp, una società di combustibili fossili. Questi titoli sono tre dei “meme stock” più popolari e un improvviso aumento del loro prezzo dopo mesi di generale mancanza di interesse ha attirato l’attenzione dei media su tali titoli.

I meme stock sono titoli che hanno guadagnato molta popolarità tra gli investitori non esperti nel gennaio di quest’anno grazie a campagne create su forum appositi  e su canali di investimento online.  In questo e in altri forum simili, grandi gruppi di utenti concordano di aumentare il prezzo delle azioni delle società quotate; a volte hanno successo, a volte no. Gli ideatori di queste campagne citano spesso l’obiettivo di aumentare le quote di società che considerano sottovalutate a causa dell’eccessiva speculazione di un ribasso da parte di investitori professionali o istituzionali. Ognuno, infatti, ha le proprie ragioni per voler alzare il prezzo di un’azione, ed è impossibile sapere quali siano le vere ragioni dei promotori di queste campagne, le cui identità spesso si nascondono dietro un avatar e un soprannome. Tra questi, però, c’è senza dubbio la voglia di provare a guadagnare tanti soldi in poco tempo, che rende virale la discussione online dell’azione in questione (anche attraverso meme e battute di vario genere, da qui  deriva il nome di tale attività). Indica infatti un pascolo,  può essere tradotto come “gregge”, è una situazione in cui gli investitori decidono di acquistare un titolo, non sulla base delle informazioni che hanno sulla società che li ha emessi (che potrebbe essere negativo, compralo), ma solo osservando cosa fanno gli altri. Più persone comprano un nome in poco tempo il titolo e si crea una sorta di profezia che si auto-adempie. Altri compreranno perché chi non l’ha ancora comprato pensa che altri sappiano qualcosa che lui non conosce. Questo fenomeno può dar luogo a bolle speculative perché fa sì che il prezzo delle azioni smetta di riflettere le informazioni che gli investitori hanno sulla società.

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