Lo smartwatch vivente muore se non te ne prendi cura

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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Notizia @jdannychadwick
5 febbraio 2023, 13:13 EST | 1 minuto di lettura

Laboratorio di integrazione uomo-computer / Università di Chicago Gli scienziati del Laboratorio di integrazione uomo-computer dell’Università di Chicago vogliamo cambiare il nostro rapporto con i dispositivi elettronici. A tal fine, hanno condotto un esperimento coinvolgendo uno smartwatch vivente dotato di cardiofrequenzimetro che smette di funzionare se non viene curato adeguatamente.

Il modo in cui funziona il dispositivo è semplice. Invece di un cavo fisico che fornisce energia al cardiofrequenzimetro, utilizza la muffa melmosa di polycephalum per fornire elettricità. La melma cresce dall’estremità sinistra di un tubo trasparente all’estremità destra se adeguatamente nutrita. Se l’utente non alimenta la melma due volte al giorno, si ritira attraverso il tubo, l’elettricità non viene fornita al cardiofrequenzimetro e smette di funzionare.

Tuttavia, la melma non muore per sempre. Va semplicemente in letargo. Quando si riprende la cura regolare, ricresce e l’alimentazione al cardiofrequenzimetro viene ripristinata.

Gli scienziati dell’Università di Chicago hanno testato il dispositivo con cinque donne, tutte di circa 30 anni. Ogni donna ha indossato il dispositivo dalle nove alle 14 ore al giorno, o abbastanza a lungo da nutrire la melma fino al punto in cui il cardiofrequenzimetro ha iniziato a funzionare. Le loro scoperte hanno mostrato che i soggetti hanno sviluppato un legame con il dispositivo e lo hanno visto come un organismo vivente. Alcuni soggetti hanno anche trovato difficile passare alla fase di “negligenza” del test, in cui avevano bisogno di smettere di nutrire la melma in modo da rompere il cardiofrequenzimetro.

Le applicazioni pratiche dell’incorporazione di organismi viventi non sono chiare il documento di ricerca. Tuttavia, è chiaro che quando le persone vedono un dispositivo come vivo, tendono a prendersene più cura perché provano un senso di responsabilità nei suoi confronti.

Fonte: Gizmodo

Danny Chadwick
Danny è giornalista di tecnologia dal 2008. Fino al 2019 ha lavorato come scrittore senior, nonché redattore multimediale e per il miglioramento della casa presso Top Ten Reviews. Da allora, è stato collaboratore freelance di Lifewire e ghostwriter per Fit Small Business. Il suo lavoro è apparso anche su Laptop Mag, Tom’s Guide e business.com. Leggi la biografia completa »

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