L’ingegnere clinico: il protagonista della rivoluzione in sanità

Di Alessio Perini 2 minuti di lettura
Titoli Wall Street

Il PNRR ha stanziato un miliardo di euro da investire in telemedicina, una tecnologia da inserire nell’ecosistema della salute digitale per una risposta tempestiva e personalizzata per le esigenze dei pazienti

La telemedicina richiede competenze”, commenta Emilio Chiarolla dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (Aiic) durante il XXII convegno di Riccione esamina le potenzialità di questa figura che deve avere competenze cliniche, ma anche tecnologiche. L’ingegnere clinico le ha entrambe.

Al convegno dell’AIIC sono state  programmate 2 sessioni di telemedicina e due temi correlati: Cybersecurity e Interoperability anche per garantire la sicurezza dei pazienti ed evitare che chiunque interferisca con le cure. Confidiamo che gli ingegneri clinici saranno capaci affrontare le sfide della sanità 2.0 e saranno i protagonisti di questa nuova sfida, in cui questa volta la tecnologia sta raggiungendo le case dei pazienti. Un ponte dirette tra “cura personalizzata” e “cura a domicilio” sarà la sfida del presente ma anche del futuro.

Emilio Chiarolla, dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), durante il XXII convegno in corso a Riccione afferma: L’interoperatività è necessaria per far dialogare tecnologie e sistemi tra loro, la sicurezza informatica è fondamentale non soltanto per rispettare la privacy ed evitare che dati sanitari vengano rubati, ma anche per garantire la sicurezza dei pazienti ed evitare che qualcuno possa interferire con le cure. Siamo sicuri che gli ingegneri clinici saranno capaci e saranno protagonisti nel portare avanti questa ulteriore sfida, in cui le tecnologie questa volta entrano in casa dei pazienti”.

Abbiamo bene compreso le potenzialità della telemedicina durante il covid che ha concesso il monitoring dei pazienti complicati non mettendoli a rischio di spostamenti. Abbinare la telemedicina alla sicurezza informatica consentirà alla sanità di pensarsi anche in una dimensione più allargata e sfruttare le potenzialità della tecnologia per offrire servizi più rapidi e personalizzati per terapie e cure costruire sulle necessità “one t0 one” di pazienti e operatori.

 

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