L’industria siderurgica: tra energia, transizione ecologica e vision delle aziende del Belapese

Di Alessio Perini 4 minuti di lettura
economia

L’industria siderurgica è senza dubbio un settore ad alta intensità energetica e la transizione ecologica è uno dei punti fondamentali che sarà al centro di importanti investimenti. Un settore che ha visto un calo del meno 14%: 44 miliardi di euro nel 2020 rispetto a 51 miliardi del 2019. Un settore importante per il Belpaese che vede  un calo della redditività ma una crescita di solidità

Stefano Rossetti, vice direttore generale vicario di Bper Banca intervenendo al Forum Monzani di Bper Banca,

“La nostra banca ha assunto un ruolo nazionale che la porta a doversi occupare dei settori  soprattutto se parliamo di un settore trainante della nostra economia. Ricordiamo che siamo la settima manifattura mondiale, la seconda Europea. Crediamo che questo abbinamento che abbiamo fatto sia con Siderweb, sia con la Fiera Made in Steel, siano importanti per capire la capillarità degli operatori e avere una idea di dove stia andando il mercato. Senza dubbio questo settore consuma molta energia, ma ricordiamoci che è già elettrificato all’80% e sta facendo un grosso investimento per il passaggio all’idrogeno, questo è uno dei settori che ha sollevato il problema di ecologia. Il passaggio, ovviamente, riguarderà anche la filiera, e sarà molto importante come la banca potrà consigliare sia le aziende che i loro primi fornitori”

Le aspettative per il 2021 sono buone. Anche tenendo conto del “rimbalzo” rispetto alla recessione dello scorso anno. Secondo lo studio, infatti, il 90% delle aziende intervistate prevede un aumento del fatturato anche superiore al 50%, ma le stime per il 2022 sono più prudenti. Per vedere se questa sarà una vera ripresa, bisognerà aspettare.

L’ incontro al Monzani Forum di Modena, organizzato da Siderweb con il supporto di Bper Banca, oltre a fare il punto sul comparto siderurgico italiano, ha offerto anche l’occasione per premiare cinque aziende siderurgiche italiane che si sono distinte per crescita e redditività. La giuria presieduta da Claudio Teodori, docente dell’Università degli Studi di Brescia, che comprendeva Gianfranco Tozini e Stefano Ferrari del dipartimento di ricerca di Siderweb, ha riunito 5 categorie: produzione acciaio, prima lavorazione, distribuzione, centri servizi, rottame commerciale e ferroleghe .

Il premio “prima trasformazione” è stato assegnato alla Tubisteel srl di Vicenza, con sede a Schio. Un’azienda con più di 30 anni di esperienza ha già vinto questo premio nel 2017 e nel 2020. Per il “commercio di rottami e ferroleghe” ha vinto Rmb Spa di Brescia, azienda che opera dal 1981 nel campo del riciclaggio e della valutazione dei rifiuti e, in particolare, metalli. È una delle aziende leader nel riciclaggio dei rifiuti in Europa.

Nella categoria centro servizi, il premio è andato alla Franchini Lamiere Spa di Brescia, fondata negli anni ’70 a San Zeno Naviglio su una superficie di 30.000 mq. La sua capacità produttiva è di 200.000 tonnellate all’anno e gli impianti di stoccaggio superano le 70.000 tonnellate. Nella categoria della distribuzione si è distinta la Tubifal srl di Como, con sede a Carbonate, specializzata nella lavorazione dei tubi d’acciaio. Ha ricevuto riconoscimenti anche nel 2019 e 2020. Infine, nel campo della “fabbricazione dell’acciaio”, Acciaierie Valbruna Spa, fondata nel 1925, è leader nella produzione di prodotti lunghi in acciaio inossidabile, leghe di nichel e titanio. L’azienda impiega circa 2.500 persone e ha una produzione annua di 200.000 tonnellate di acciaio speciale di alta qualità. Oltre a due stabilimenti in Italia a Vicenza e Bolzano, ne ha uno negli Stati Uniti a Fort Wayne e un altro in Canada a Welland in Ontario.

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