L’ESA pubblica le prime splendide immagini di Euclid, il suo “detective dell’universo oscuro”

Di Alessio Perini 4 minuti di lettura
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L’ESA pubblica le prime splendide immagini di Euclid, il suo “detective dell’universo oscuro”

IL Agenzia spaziale europea (ESA) ha rilasciato le prime immagini dal suo telescopio spaziale Euclid, un veicolo spaziale che scruta 10 miliardi di anni nel passato per creare la più grande mappa 3D dell’universo mai realizzata. Dalla caratteristica Nebulosa Testa di Cavallo (nella foto sopra) a una galassia a spirale “nascosta” che assomiglia molto alla Via Lattea, Euclide ci offre lo sguardo più chiaro finora sia sugli oggetti conosciuti che su quelli mai visti prima che punteggiano enormi fasce di cielo.

Euclide sta indagando sull’universo “oscuro”, alla ricerca di segni di come l’energia oscura e la materia oscura abbiano influenzato l’evoluzione del cosmo. Osserverà un terzo del cielo nei prossimi sei anni, studiando miliardi di galassie con il suo telescopio largo 4 piedi, una fotocamera per la lunghezza d’onda visibile e una fotocamera/spettrometro nel vicino infrarosso. Euclid è stato lanciato nel luglio 2023 e, sebbene la sua missione scientifica ufficiale non inizierà prima dell’inizio del 2024, sta già sbalordendo gli scienziati con le sue prime osservazioni.

ESA

L’osservazione di Euclide dell’ammasso di Perseo (sopra), che si trova a 240 milioni di anni luce di distanza, è la più dettagliata mai vista, mostrando non solo le 1.000 galassie dell’ammasso stesso, ma circa altre 100.000 che si trovano più lontane, secondo l’ESA. Il telescopio spaziale ha anche osservato una galassia a spirale simile alla Via Lattea, soprannominata IC 342 (sotto), o la “Galassia Nascosta”, soprannominata così perché si trova dietro la nostra ed è normalmente difficile da vedere chiaramente.

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Secondo l’ESA, Euclid è in grado di osservare enormi porzioni di cielo ed è l’unico telescopio in funzione in grado di riprendere alcuni oggetti come gli ammassi globulari nella loro interezza in un solo scatto. Gli ammassi globulari come NGC 6397, nella foto sotto, contengono centinaia di migliaia di stelle legate alla gravità. L’osservazione dell’ammasso da parte di Euclid non ha eguali nel suo livello di dettaglio, afferma l’ESA.

La navicella spaziale è in grado di vedere oggetti che sono troppo deboli perché altri possano osservarli. La sua osservazione dettagliata della famosa Nebulosa Testa di Cavallo, un vivaio stellare nella costellazione di Orione, ad esempio, potrebbe rivelare giovani stelle e pianeti che in precedenza non erano stati rilevati.

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Euclide osservò anche la galassia nana, NGC 6822 (nella foto sopra), che si trova a soli 1,6 milioni di anni luce di distanza. Questa piccola e antica galassia potrebbe contenere indizi su come si sono formate galassie come la nostra. È solo l’inizio per Euclid, ma sta già aiutando a sbloccare più informazioni sugli oggetti nell’universo che ci circonda, sia vicini che lontani.

“Non abbiamo mai visto immagini astronomiche come questa prima, contenenti così tanti dettagli”, ha affermato René Laureijs, scienziato del progetto Euclid dell’ESA, della prima serie di immagini. “Sono ancora più belli e nitidi di quanto avremmo potuto sperare, mostrandoci molte caratteristiche mai viste prima in aree ben note del vicino universo”.

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