Amanti del caffè e del cioccolato, preparatevi: la fornitura di questi due prodotti in Europa potrebbe presto esaurirsi a causa della crisi climatica. In particolare, il problema è la grave siccità nei paesi produttori
Ciò è stato oggetto di studio di un report pubblicato su Nature Communications che evidenzia che potrebbero essere a rischio anche le importazioni di olio di palma, utilizzato in una varietà di alimenti, e soia, l’alimento base per polli e maiali nell’Unione Europea.
Nel prossimo futuro, la fornitura di alcune colture all’UE potrebbe essere interrotta a causa dell’aumento della siccità in altre parti del mondo. Caffè, cacao, canna da zucchero, olio di palma e soia sono gli alimenti importati più vulnerabili al clima.
Il 37% delle importazioni agricole è minacciato. Gli alimenti più vulnerabili ai cambiamenti climatici includono anche canna da zucchero, olio di palma e semi di soia.
Lo studio mostra infatti quanto siamo interconnessi in tutto il mondo attraverso il commercio e come i disastri causati dal clima al di fuori dei nostri confini possano influenzare direttamente le nostre vite. Negli ultimi 25 anni, solo il 7% delle importazioni agricole è stato considerato vulnerabile: nel prossimo mezzo secolo questa percentuale raggiungerà il 37%, anche con una riduzione netta delle emissioni di carbonio. E a causa della mancanza di offerta, i prezzi sono destinati ad aumentare drasticamente. Inoltre, lo studio considera solo la siccità: se si valutassero anche gli effetti di altri eventi climatici, come alluvioni e crescita di parassiti, la situazione sarebbe probabilmente molto peggiore. Tuttavia, alcune regioni potrebbero essere meno colpite dalla siccità in futuro e quindi potrebbero compensare le perdite di raccolto altrove.
“Gli impatti dei cambiamenti climatici non stanno interessando solo i paesi in cui viviamo – ha affermato Erchin, ingegnere e scienziato delle risorse idriche presso R2Water Research and Consultancy e l’Università di Vrieux nei Paesi Bassi, che ha guidato lo studio – Lo studio mostra quanto siamo interconnessi a livello globale attraverso il commercio e come i disastri climatici oltre i nostri confini possano influenzare direttamente le nostre vite e avere un’influenza diretta sulle nostre società ed economie. Non possiamo più ignorarlo”.
L’UE consuma un terzo del caffè prodotto a livello mondiale soprattutto in Brasile e in Vietnam, che sono molto vulnerabili alla siccità a causa del riscaldamento globale, mentre Colombia e Kenya sono sempre meno vulnerabili. Anche le ondate di calore e un fungo parassita noto come ruggine delle piante danneggiano le colture di caffè. Nel caso della soia (essenziale per l’alimentazione del bestiame), l’UE produce solo il 3% di ciò che utilizza. Entro il 2050, il 60% delle importazioni di soia europee proverrà da luoghi con elevata vulnerabilità alla siccità nello scenario di emissioni moderate.
Per quanto concerne il cacao, l’Unione Europea dipende al 100% dalle importazioni per la produzione di cioccolato. Lo studio ha rilevato che i livelli di vulnerabilità alla siccità aumenteranno in modo significativo in Indonesia e Malesia e, in misura minore, in Costa d’Avorio e in Ghana. Secondo l’analisi degli scienziati, nel 2050 il 28% delle importazioni di cacao proverrà da luoghi altamente vulnerabili.