Belle e colorate hanno conquistato i turisti siciliani e gli amanti del design.
Spopolano nei negozi di arredo e anche in Amazon e altri siti di vendite online. I vari significati attribuiti alle pigne siciliane risalgono a diversi secoli fa.
Proviene dal pino, una conifera sempreverde, in quanto tale, è simbolo di vitalità, immortalità, divinità, i semi contenuti sono simbolo di fertilità e potere ricostituente.
Perché è così popolare che non può mancare nelle nostre case?
La risposta è racchiusa nel suo simbolismo, fin dall’antichità il significato dell’uovo cosmico veniva attribuito ad un ananas, associato alla nascita dell’universo, all’inizio di tutto.
Il significato associato alla pigna siciliana risale al tempo dell’Antico Egitto, all’epoca greca e romana, per ritrovarlo in altre civiltà.
Il significato principale è senza dubbio la fertilità, ma è molto articolato: un viaggio nel passato attraverso i secoli, che inizia con il Paleolitico inferiore (intorno al 500.000 a.C.), prosegue con lo studio del pensiero dei filosofi dell’antica Grecia, siamo dal VI secolo aC, ai giorni nostri.
Per comprendere meglio questa digressione, dobbiamo chiarire che abbiamo confrontato la forma della pigna con la rappresentazione geometrica di un triangolo e, in particolare, con un triangolo equilatero.
La pigna siciliana ricorda un triangolo equilatero.
Questa figura geometrica è strettamente correlata al numero tre. Un poligono con tre lati, quindi tre vertici. Il simbolismo universale del triangolo si trova in tutte le tradizioni, è una manifestazione del ritorno all’unità originaria.
Un ulteriore rafforzamento del significato di triangolo equilatero si verifica nella tua immagine sia con la parte superiore in alto che con la parte superiore in basso.
La presenza di questi due simboli è stata riscontrata nelle culture di tutti i tempi e latitudini, nelle culture preistoriche europee, nella cultura greca, così come nelle culture del Vicino ed Estremo Oriente, la differenza di significato è costante:
Il triangolo capovolto rappresenta il divino, il fuoco e il maschile.
Il triangolo rivolto verso il basso rappresenta l’uomo, l’acqua e il femminile.
Grande Dea e Triangolo
Le prime immagini del triangolo come simbolo risalgono al Paleolitico.
Sia nei manufatti paleolitici che neolitici, il triangolo appare principalmente capovolto, nel qual caso vari studiosi lo hanno interpretato come rappresentante di una dea vivificante.
Il triangolo si trova nelle culture neolitiche come decorazioni sulle pareti di santuari megalitici e tombe trovate in tutta Europa, dall’Irlanda all’Anatolia.
Anche nell’età del bronzo il significato del triangolo come rinascita si ripete, insieme ad altri simboli del femminile, in alcuni manufatti, come i cosiddetti tegami delle Cicladi.
La stella a sei punte, detta anche esagramma, nasce dall’unione di due triangoli equilateri invertiti e intrecciati.
Questo simbolo si trova in molte civiltà, ma ha acquisito un significato speciale nella cultura europea, nata dall’intersezione tra cultura classica, ebraismo e cristianesimo.
Nella cultura ebraica, avvicinandosi a un triangolo equilatero con il nome di Dio, l’esagramma, rappresentato da due triangoli, uno rivolto verso l’alto e l’altro rivolto verso il basso, rappresenta il perfetto equilibrio. Questa immagine grafica è chiamata scudo, Stella di David o Sigillo di Salomone.
La pigna come inizio di tutto nel pensiero greco antico
All’ananas in ceramica siciliana vengono attribuiti diversi significati legati alla fertilità, intesa come l’inizio di tutto. Per comprendere meglio questo simbolismo, torniamo alla teoria dei 4 elementi naturali, aria, acqua, terra e fuoco, introdotta dall’antico filosofo greco Anassimene di Mileto (VI secolo a.C.), e successivamente dal filosofo siciliano Empedocle, poi anche dai filosofi greci assimilati da Socrate e Aristotele.
Dall’interazione di questi 4 elementi, grazie alla forza di attrazione (amore) e alla forza di repulsione (disaccordo o odio), nascono tutti i fenomeni del cosmo: nascita, morte, trasformazione.