Le novità sullo Smartworking dopo il Milleproroghe: cosa aspettarsi dopo il 31 marzo

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
smart working

Cosa succede dopo il 31 marzo dopo il no all’emendamento al decreto Milleproroghe per lavoratori del settore pubblico e privato

Dopo il 31 marzo, con il rifiuto dell’emendamento al decreto Milleproroghe per i lavoratori del settore pubblico e privato, ci sono alcune novità che vanno prese in considerazione. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per entrambi i settori.

Settore Pubblico

Per quanto riguarda il settore pubblico, è importante sottolineare che la proroga per i lavoratori fragili o con particolari patologie o disabilità è valida solo fino al 31 marzo 2023. Ciò significa che a partire dal 1° aprile 2023, questi lavoratori non potranno più sfruttare le agevolazioni legate al lavoro agile o smart working.

Questa decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri durante la riunione del 28 dicembre 2023. È importante tenere presente che potrebbero essere adottate nuove misure o provvedimenti in seguito, ma al momento non sono state fornite informazioni in tal senso.

Settore Privato

Anche per il settore privato, la proroga alle agevolazioni del lavoro agile o smart working per i lavoratori con figli di età inferiore ai 14 anni è valida solo fino al 31 marzo 2024, come stabilito dal Decreto Milleproroghe.

Tuttavia, dopo questa data, non è chiaro se sarà prevista una nuova proroga o se le agevolazioni saranno sospese. Sono necessarie ulteriori informazioni e direttive dal Governo e dalle autorità competenti per comprendere cosa succederà dopo il 31 marzo 2024.

In conclusione, per entrambi i settori, dopo il 31 marzo successivo al no all’emendamento al decreto Milleproroghe, è importante rimanere aggiornati sulle decisioni delle autorità competenti per comprendere le future disposizioni. Al momento, non ci sono indicazioni specifiche su quali misure saranno adottate, pertanto è consigliabile seguire attentamente gli sviluppi futuri e i comunicati stampa del Consiglio dei Ministri.

Condividi questo articolo
Exit mobile version