Le fabbriche giardino di Prada: produzione sostenibile

Di Gianluca Perrotti 4 minuti di lettura
Wall Street

Il futuro dei posti di lavoro e delle megalopoli è verde. Attraverso la partecipazione del Gruppo Prada al progetto Forestami, l’azienda intende promuovere il verde urbano e diffondere il suo concetto di garden factory.

Fabbriche di giardini Prada

Forestami prevede che entro il 2030 verranno piantati 3 milioni di alberi a Milano e dintorni. Recuperare i boschi della città di Milano e restituire la natura al cuore delle città e dei siti produttivi trasformandoli in ortifici. Questo il messaggio che Prada ha voluto trasmettere partecipando al progetto Forestami, un’iniziativa per piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 a Milano e dintorni. Motivo del lancio della nuova iniziativa è stata la Milano Green Week, durante la quale un importante gruppo della moda ha sostenuto il simposio “La natura al centro della ricerca e del design del luogo di lavoro”.

L’evento, a cui ha partecipato anche l’architetto Stefano Boeri, presidente del Comitato Scientifico Forestami, è stato presentato da Lorenzo Bertelli, Responsabile Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada. “Quotidianamente sono chiamato a riflettere su ciò che il nostro gruppo può fare per la società, l’ambiente e le generazioni future”.

Fotestami: un progetto etico e green

“Entrare in Forestami è un passo in più. Ciò suggerisce un’analogia tra la filosofia delle nostre “fabbriche giardino” e il contributo all’inverdimento della città di Milano. Attraverso questo progetto intendiamo anche offrire ai cittadini occasioni di dialogo e di partecipazione attiva”.

Il messaggio, infatti, non è nuovo per il Gruppo Prada. Da molti anni l’azienda realizza progetti pilota che trasformano i siti produttivi più tradizionali in vere e proprie “fabbriche da giardino”. Capofila di questa importante opera di restyling del verde è l’architetto Guido Canali, che in occasione del simposio ha illustrato l’ultimo evento realizzato per il gruppo Prada: il centro logistico Levanella di Arezzo.

L’Arezzo Logistics Center è un grande esempio da replicare

“L’architettura non si conta, si giudica guardandola, annusandola, toccandola, identificandosi”, diceva l’architetto Guido Canali in occasione del simposio di Milano. “Per Prada abbiamo fatto un lavoro preciso, il cui obiettivo principale era dare luce e inserire il verde dove possibile”.

L’Arezzo Logistics Center è l’ultimo esempio di questi concetti in ordine cronologico. I progetti di Canali per le fabbriche di giardinaggio del Gruppo Prada si basano soprattutto sul rispetto dell’ambiente. A ciò si aggiunge un’attenta sensibilità per il benessere dei lavoratori. Insieme, questi ingredienti danno vita all’architettura in un equilibrio tra lavoro umano e natura.

Le fabbriche giardino hanno ampie superfici vetrate che consentono la massima permeabilità visiva e luce naturale.

Fonti di energia rinnovabile, fotovoltaico, geotermico e solare termico coprono la maggior parte dei consumi energetici, mentre lussuosi giardini orizzontali e verticali creano un filtro naturale.

Ad esempio, nel centro logistico di Levanella è stato realizzato un padiglione per una sala da pranzo sotto la protezione di un pergolato di 1.500 mq, installato ad un’altezza di 10 metri dal suolo. Qui le viti creano un tappeto orizzontale che protegge dal sole, ricreando la sensazione di essere immersi nel bosco.

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