Via libera alla riforma del registro delle rendite catastale attesa in Consiglio dei Ministri venerdì 8 ottobre. La Riforma delle rendite catastali sarà attuata in due fasi, senza aumento delle tasse per i proprietari. Sarà esclusa la prima casa.
Prima della riforma il Governo studia la situazione con una prima ricerca informativa: lo scopo è quello mappare statisticamente il quadro attuale al fine di evidenziare le eventuali disomogeneità dei valori catastali attribuiti agli immobili sul territorio nazionale. La revisione delle rendite sarà rimandata ai decreti delegati.
Le anticipazioni sono state presentate dal Presidente del Consiglio Mario Draghi in una conferenza stampa in cui è stato presentato un aggiornamento del Def (Documento di finanza pubblica). Tuttavia, il presidente del Consiglio ha assicurato che la revisione delle rendite in catasto non comporterà un aumento della tassazione dei proprietari e non riguarderà le case principali (cioè le prime case sulla proprietà), che rimarranno gratuite. La riforma del catasto è dunque ancora una volta nell’agenda del governo e al centro di accesi dibattiti, soprattutto politici. Prima di tutto, l’obiettivo è fornire maggiore trasparenza (e quindi manifestazione) – ad oggi, ci sono ancora oltre un milione di proprietà fantasma.
Ma l’obbligo non è quello di aumentare il carico fiscale. A tal fine, la revisione delle stime può essere compensata modificando i fattori di moltiplicazione per il calcolo dell’IMU. Draghi ha citato l’esempio di un coefficiente di 160 per le case delle categorie catastali da A1 ad A11, ad eccezione di A10. Sullo sfondo, c’è la preoccupazione che il passaggio da un sistema di calcolo del numero di locali a metri quadrati possa incidere sul reddito e, quindi, sulle imposte (IMU, TARI, imposta di registro, successioni, ecc.), nonché sulle rendite (anche per ISEE). Infatti, nel lungo periodo, la riforma del Catasto mira a suddividere i comuni in zone omogenee di mercato, aggiornando la classificazione degli immobili (dal numero dei vani fino ai metri quadrati), le classi e le categorie. Il ruolo chiave in questo senso sarà giocato dai coefficienti, che, se rassicurati, non dovrebbero comportare un aumento delle imposte attualmente pagate.