Lavori di ristrutturazione: nuove regole per combattere il lavoro nero

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Ristrutturazione
Ristrutturazione - Photo Credit: Freepik

Recentemente, attraverso il Decreto Coesione approvato il 30 aprile, il Governo ha introdotto nuove regole per combattere il lavoro nero nel settore delle ristrutturazioni edilizie. La soglia di verifica della congruità dei costi di manodopera per gli appalti privati è stata notevolmente ridotta, passando da 500.000 a 70.000 euro. Questo cambiamento significa che ora più progetti di ristrutturazione cadranno sotto questa regolamentazione, aumentando le responsabilità dei committenti per assicurare la regolarità delle imprese edili coinvolte.

Sanzioni per i committenti in caso di mancata verifica

I committenti che non effettuano la verifica di congruità prima del pagamento finale sono ora soggetti a multe che variano da 1.000 a 5.000 euro e questo meccanismo mira a incentivare una maggiore diligente verifica delle pratiche lavorative delle imprese coinvolte, per garantire la trasparenza e la legalità nelle operazioni edilizie. Parallelamente, il Decreto Coesione ha introdotto regole più stringenti anche per gli appalti pubblici. Ora, i responsabili dei progetti sono tenuti a garantire la congruità del costo della manodopera su tutti i progetti, indipendentemente dalla loro grandezza, per cui le violazioni in questo ambito sono comunicate all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che valuta le prestazioni delle stazioni appaltanti e impone sanzioni in caso di mancata conformità.

Incremento delle sanzioni penali

Il decreto Pnrr, convertito nella legge n. 56 del 2024, ha ulteriormente inasprito le sanzioni per l’impiego di lavoro irregolarw.

Le multe per il lavoro nero sono aumentate significativamente, e ora possono raggiungere fino a 46.800 euro per i periodi di impiego superiore ai 60 giorni e, oltre a ciò, l’esercizio abusivo dell’attività di somministrazione di lavoro può portare all’arresto, sottolineando la serietà con cui il Governo sta affrontando queste infrazioni.

Queste nuove regolamentazioni riflettono un impegno crescente verso la lotta contro il lavoro irregolare in Italia, specialmente nel settore edile, un settore storicamente afflitto da questa problematica e con l’introduzione di soglie più basse per la verifica della congruità e sanzioni più severe, il Governo mira a garantire un ambiente di lavoro più giusto e legale, sostenendo i diritti dei lavoratori e promuovendo una concorrenza leale tra le imprese.

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