Una notizia che riguarderà ben 225mila statali. L’ipotesi sul tavolo è che gli aumenti e quindi anche gli arretrati possano arrivare in busta paga a giugno.
Belle notizie quindi per coloro che lavoriamo nella Pubblica Amministrazione e mentre si era pensato a una anticipazione straordinaria già a maggio, le ultime news fanno rimandare a giugno. Fatto sta che L’aumento contrattuale per i dipendenti della P.A. arriva a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi. Il contratto la come competenza gli anni che intercorrono tra il 2019 e il 2021 e pertanto riconosce anche gli arretrati medi, pari a circa 1800 euro. A calcolare gli interessi dovuti è l’ Aran – l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni. Dopo il via libera della Corte dei conti, l’Aran ed i sindacati hanno quindi firmato l’accordo per il comparto Funzioni centrali, la cui pre-intesa era stata siglata il 21 dicembre scorso. Una firma definita che decreta quindi il rinnovo dei contratti per coloro che lavorano nella PA con gli aumenti previsti: si tratta di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili grazie alle risorse aggiuntive, stanziate nella legge di Bilancio per il 2022, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate.
Il rinnovo del contratto riguarda i dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, fra cui Inps ed Inail ( per circa 225 mila statali).
Il rinnovo del contratto non prevede solo novità dal punto di vista economico, ma molti cambiamenti ci sono anche a livello normativo, a partire dallo sblocco delle carriere. L’accordo punta sulla formazione e introduce una quarta area, ossia “l’area delle elevate professionalità” in cui saranno inquadrati i dipendenti altamente qualificati, che si affianca alle altre tre aree professionali già esistenti ovvero Area degli operatori, Area degli assistenti, Area dei funzionari.