Un sondaggio su 9.000 bambini mostra che il latte materno può migliorare le prestazioni cognitive. Con vantaggi che durano nel tempo. L’allattamento al seno ha anche benefici mentali di lunga durata. Il nuovo studio si basava su uno studio di migliaia di test cognitivi eseguiti da bambini (dai 9 ai 10 anni) allattati al seno dalle loro madri nei primi mesi di vita.
I risultati sono stati confrontati con i risultati dei bambini che hanno ricevuto l’alimentazione artificiale. La durata dell’allattamento al seno ha avuto un effetto positivo sulle prestazioni cognitive del bambino”, afferma Daniel Adan López, epidemiologo dell’Università di Rochester e la prima firma dello studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Public Health.
“La ricercatrice Haley Martin aggiunge: «Questi dati potrebbero spingere le neo-mamme a prolungare l’allattamento al seno per un anno, o anche di più, e ispirare norme che sostengano concretamente questa pratica, a cominciare dall’educazione prenatale». L’indagine è stata condotta tra novemila bambini, come dicevamo, di età compresa tra i 9 ei 10 anni. Più a lungo si allatta, migliori erano i risultati del test.
Nel tempo si è registrato il rapporto tra il numero di mesi di allattamento al seno e la qualità della funzione cognitiva: comunque superiore a quello dei neonati che non hanno mai allattato. La differenza tra questo sondaggio e altri studi precedenti sullo stesso argomento è che quest’ultimo è principalmente destinato a determinare il quoziente intellettivo (QI) dei bambini, mentre qui sono state esplorate diverse aree di abilità. Sono state considerate tre aree: capacità generale, funzione esecutiva, memoria. I bambini esaminati sono stati divisi in tre sottogruppi in base alla durata dell’allattamento al seno (1-6 mesi, 7-12 mesi, 12 mesi o più). Il capitolo in cui i bambini nello studio hanno mostrato abilità significativamente migliori è il capitolo “abilità generali”, cioè l’insieme delle capacità intellettuali. Mentre “memoria” e “funzioni esecutive” sono sempre emersi vantaggi aggiuntivi, ma non quelli che potrebbero essere riportati statisticamente.
E’ vantaggioso anche per la madre allattare direttamente il bambino. Oltre alla completa dipendenza fisiologica, ha un rischio ridotto di cancro al seno. Per un bambino, attaccarsi al seno significa meno rischio di infezione, meno possibilità di sviluppare allergie, meno rischio di obesità e meno crescita. Nello studio di Rochester, si osserva che sono state utilizzate sofisticate tecniche analitiche e statistiche per eliminare le disomogeneità tra i soggetti. Nel nostro mondo, sono le donne della classe ricca e istruita che scelgono più spesso di allattare, ma in altre culture è vero il contrario. Il contesto, anche il contesto familiare, è importante. E, naturalmente, le condizioni mediche che può impedire che questa pratica venga presa in considerazione.