Erano stato in pace per due anni grazie al covid-19, ma per il 2022 torna la tradizionale corsa dei tori organizzata a Pamplona, nel nord della Spagna, per la Festa di San Firmino. Una festa che se da un lato affascina dall’altro divide gli appassionati dagli animalisti
Giovedì mattina è prevista la prima corsa dei tori, ma già oggi alle ore 12:00, come da tradizione, nella piazza principale di Pamplona è stato sparato il razzo che ha dato il via ai nove giorni di festa. Per l’edizione 2022 la tradizionale corsa dei tori è stata dedicata agli operatori sanitari che si sono presi cura della popolazione durante il covid-19 e unitamente e alle persone affette da Sla.
Sono in migliaia coloro che, vestiti di rosso e bianco, si sono radunati in piazza per celebrare l’inizio dell’evento che coinvolgerà la città h 24. La corsa dei tori è una tradizione irrinunciabile per molti spagnoli soprattutto del nord che vivono con intensità tutti gli step di questo evento: ogni anno a luglio sei tori da corrida, alcuni fino a 600 chilogrammi di peso, e diversi buoi, vengono inseguiti da centinaia di persone lungo le stradine di Pamplona fino all’arena dei tori, dove a calar del sole si svolgono le folcloristiche corride.
Una tradizione che da sempre ha riscosso pareri discordarti: di odio e venerazione perché ad ogni singola edizione, durante la pericolosa corso si 875 metri, si feriscono centinaia di persone, alcune in modo grave. In particolare sono 16 le persone che hanno perso la vita dal 1910: dai media locali si legge che da anni, gli attivisti per i diritti degli animali protestano contro la corsa, che però continua ad attrarre migliaia di turisti da tutto il mondo. Nel 2019 circa 1,3 milioni di persone hanno partecipato al festival. Ieri alcuni ambientalisti hanno corso per le strade di Pamplona vestiti da dinosauri con cartelli che definivano la corrida una manifestazione preistorica.