La giornata del 10 aprile ha segnato un momento storico per la pedagogia e l’educazione professionale in Italia, con l’approvazione in Senato del disegno di legge 778. Questo atto legislativo introduce due nuovi albi professionali per pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici, delineando un futuro strutturato e riconosciuto per queste figure professionali.
Requisiti di accesso e formazione avanzata
Il cuore della novità legislativa è l’istituzione di criteri precisi per l’accesso ai nuovi albi professionali. La definizione di pedagogista come specialista dei processi educativi sottolinea l’importanza di una formazione avanzata e specializzata. Per essere ammessi, i candidati dovranno essere in possesso di una delle lauree magistrali specificate, o di titoli precedenti adeguati, a testimonianza di un percorso di studi approfondito nel campo dell’educazione e della pedagogia.
Verso l’Ordine Nazionale: processo di Istituzione
Il disegno di legge prevede la creazione dell’Ordine nazionale delle professioni pedagogiche ed educative, una novità che promette di dare una nuova forma e riconoscimento a queste professioni. L’istituzione dell’Ordine sarà guidata da due decreti ministeriali che ne delineeranno la struttura operativa e il riconoscimento dei titoli di studio, garantendo un processo di accreditamento trasparente e basato su criteri di eccellenza.
Un’apertura internazionale
In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dal riconoscimento delle qualifiche a livello internazionale, il disegno di legge apre le porte ai titoli accademici in pedagogia ottenuti presso istituzioni di rilevanza scientifica internazionale, rendendoli equipollenti per l’iscrizione agli albi nazionali. Questa disposizione testimonia l’intento di valorizzare le competenze acquisite anche fuori dai confini nazionali, promuovendo un arricchimento culturale e professionale.
Disposizioni transitorie e futuro della Professione
Il disegno di legge include disposizioni transitorie per facilitare l’iscrizione agli albi professionali di professori universitari e laureati con esperienza e contributi significativi nel campo della pedagogia. Questo passaggio transitorio rappresenta un ponte verso la piena attuazione della legge, garantendo che nessun professionista venga lasciato indietro.
