(Money.it) La stretta di mano è un gesto particolarmente radicato nella cultura occidentale, ha una storia antica e molteplici significati, che sono cambiati con il tempo e con le diverse società. Il significato principale della stretta di mano riguarda la suggellazione di un accordo, l’assumersi un impegno o una promessa. Non a caso, perfino gli antichi greci utilizzavano la stretta di mano per definire le intese commerciali. Ecco perché ci si chiede se ad oggi, con una serie di normative ben specifiche, la stretta di mano ha un valore legale.
La risposta non può essere univoca, in quanto dipende dal contenuto dell’accordo fra le parti. Conoscere queste differenze è fondamentale, anche perché è così diffusa come abitudine che in molti sottovalutano il gesto di stringersi la mano. In alcuni casi, questo atto assume valore legale e obbliga le parti a rispettare il patto. Altre volte, la stretta di mano è priva di valore e chi ha fatto una promessa in questo modo può disimpegnarsi senza troppi problemi.
La stretta di mano ha valore legale?
La valenza legale della stretta di mano deriva dall’esplicita manifestazione di una volontà contrattuale fra le parti. Anche se di norma si pensa ai contratti come ai documenti scritti e firmati secondo precise forme, non sempre queste prescrizioni sono necessarie. La legge ammette anche la validità dei contratti verbali, che si concludono senza la forma scritta e senza particolari formalità.
I contratti verbali sono molto più diffusi di ciò che si pensa, in quanto vengono impiegati
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