La società di noleggio di scooter elettrici Bird dichiara bancarotta due anni dopo essere stata quotata in borsa

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
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La società di noleggio di scooter elettrici Bird dichiara bancarotta due anni dopo essere stata quotata in borsa

Dopo aver licenziato quasi un quarto del suo personale l’anno scorsola società di noleggio di scooter elettrici Bird ha dichiarato fallimento ai sensi del Capitolo 11 annunciato. I finanziatori esistenti hanno accettato di acquistare le attività e la società viene mantenuta a galla tramite un prestito di 25 milioni di dollari da parte di Apollo Global Management (proprietario di Yahoo e Engadget) e di istituti di credito di secondo grado, secondo Il giornale di Wall Street.

La società continuerà a operare normalmente e “dispone di liquidità sufficiente per far fronte agli obblighi finanziari nei confronti di partner, venditori, fornitori e dipendenti della città durante e dopo il processo di ristrutturazione, e funzionerà come al solito”, ha scritto la società. La richiesta non riguarda Bird Canada o Bird Europe, che sono organizzazioni separate.

Bird mira a vendere i suoi asset al prezzo più alto possibile tramite un accordo “stalking horse” che metterà in moto una sorta di asta. I suoi attuali finanziatori designeranno un’offerta di base prima di aprire la procedura ad altri offerenti nei prossimi mesi.

Bird è stata quotata in borsa nel 2021 tramite una “SPAC” (società di acquisizione per scopi speciali) con una valutazione implicita di 2,3 miliardi di dollari, ma le sue azioni sono crollate meno di un anno dopo. Il fondatore Travis VanderZanden si è ritirato alla fine del 2022, a quel punto la sua partecipazione nella società valeva meno della sua casa di Miami, secondo un Rapporto Crunchbase. L’uccello lo era costretto a rimuovere dalla lista dalla Borsa di New York quest’anno a causa di una valutazione troppo bassa.

Bird è stato lanciato in diverse città nel 2017-18 con un discreto clamore poiché gli scooter elettrici erano visti come una soluzione di mobilità urbana sostenibile. Ha continuato a crescere nonostante la mancanza di redditività (seguendo il modello Uber), ma la pandemia di COVID ha costretto l’azienda a interrompere le operazioni in più località in tutto il mondo. Da allora, anche le città lo hanno fatto diventare più ostile al noleggio di scooter elettrici, e alcuni li vedono ora come un potenziale pericolo per la sicurezza e un pugno nell’occhio.

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