La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova il nostro Sistema Sanitario Nazionale, richiedendo un dispendio di risorse per fronteggiare la situazione di emergenza: la spesa sanitaria nel 2020 è cresciuta del 6,5% rispetto all’anno precedente, arrivando a circa 123 miliardi.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’emergenza sta stimolando anche la crescita del mercato della sanità digitale. I diversi periodi di lockdown imposti in questo periodo per fermare il virus hanno portato a restrizioni sulla circolazione delle persone, accrescendo in cittadini, professionisti sanitari e manager delle strutture sanitarie la consapevolezza di quanto sia cruciale il contributo del digitale nel processo di prevenzione, accesso, cura e assistenza.
Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, lo scorso anno la spesa per la Sanità digitale in Italia è stata pari a 1,5 miliardi di euro, corrispondente a circa 25 euro per abitante, l’1,2% della spesa sanitaria pubblica. C’è stato un aumento del 5% rispetto al 2019, confermando il trend degli anni precedenti (+3% nel 2019, +7% nel 2018). Il digitale rappresenta una priorità per le strutture sanitarie italiane, per superare le fragilità del nostro sistema, tra le quali la disparità a livello socioeconomico e geografico nell’accesso ai servizi, la ridotta integrazione tra servizi ospedalieri e servizi territoriali, i tempi di attesa molto elevati per l’accesso ad alcune prestazioni sanitarie.
Secondo i dati dell’Osservatorio, i servizi digitali più utilizzati dai cittadini sono il ritiro online dei documenti clinici (37% dei cittadini che hanno fatto accesso al servizio referti, rispetto al 29% rilevato a inizio 2020), le prenotazioni online di visite o esami (26% contro il 23%) e il pagamento delle prestazioni (17%, in aumento dal 15%). La sfida per il futuro sarà di mettere a disposizione dei cittadini servizi digitali progettati tenendo in considerazione le loro esigenze, che siano semplici da utilizzare, facilmente accessibili, e integrati nel Fascicolo sanitario elettronico (FSE), strumento che può diventare sempre più vantaggioso per cittadini e pazienti. Una ricerca di Doxapharma mostra come i pazienti ritengano importante integrare nel FSE, oltre a referti e ricette, anche sistemi per la prenotazione online di visite ed esami (78%), ma anche i propri piani di cura (80%) e le informazioni sulla propria patologia (78%) e su prestazioni sanitarie convenzionate o con esenzione (77%). Dalla stessa ricerca, emerge che nei mesi centrali dell’emergenza sanitaria è aumentato il numero di cittadini che ha utilizzato Internet per informarsi sui corretti stili di vita. Il 79% di chi ha cercato in passato questo tipo di informazioni intende farlo in futuro attraverso i canali digitali, il 74% è interessato a farlo per problemi di salute e malattie, il 73% per farmaci e terapie. Diverse istituzioni, aziende sanitarie e altri enti in questo periodo hanno introdotto dei chatbot per rispondere in maniera automatica alle principali richieste da parte dei cittadini sul tema Covid.