(Money.it) Un nuovo format per parlare del futuro in un luogo, Roma, che se ci pensiamo bene è quello ideale per farlo: come dire, senza tema di smentita, che il futuro è eterno.
Ma il futuro è anche di tutti e ha bisogno di capacità di visione: sulla crescita economica, soprattutto quella generata dall’innovazione delle startup, sugli ecosistemi complessi che stanno diventando le nostre città, sullo stato di diritto e di salute delle persone e sulle loro relazioni, per una partecipazione attiva alla società.
Questa visione sarà il precipitato della Rome Future Week, l’evento diffuso che dall’11 al 17 settembre animerà tutta Roma come un grande ipotetico visore di realtà aumentata e virtuale sui temi che riguardano il futuro della città, di chi la vive in tutte le sue esperienze quotidiane.
E se per definizione una città vive di partecipazione, un ruolo centrale nella Rome Future Week lo avranno gli ambassador, membri della società civile a cui toccherà il compito di indicare i percorsi per migliorarla, individuare quali saranno i luoghi del futuro e formulare le idee per lo sviluppo.
Ne abbiamo parlato con Michele Franzese, ideatore e organizzatore della Rome Future Week con la sua agenzia, Scai Comunicazione.
Quando nasce l’idea della Rome Future Week e come l’avete pensata?
Potrebbe sembrare strano ma nasce da Maratea. E ora vi spiego perché. Per quattro anni, proprio in questa fantastica location, abbiamo organizzato Heroes, un grande evento dedicato all’ecosistema dell’innovazione, che ha coinvolto più di 6000 partecipanti. Poi, la pandemia ci ha costretti a fare una riflessione più profonda sui nostri obiettivi e non solo, e abbiamo deciso che il nostro impatto doveva essere ancora più grande per quello che stavamo realizzando. Così abbiamo iniziato ad immaginare un nuovo format nell’ambito infotainment. La scelta di Roma è stata naturale, quasi automatica: innanzitutto perché è una città che amiamo e in cui lavoriamo con la nostra agenzia, e poi perché ci siamo resi conto che non ha ancora un grande evento sul futuro, nonostante sia il posto ideale per parlarne.
Avete nominato 100 ambassador per il futuro di Roma. Chi sono e quali valori gli affidate perché li trasmettano alle loro community?
Sono manager, imprenditori, innovatori, cittadini di Roma di origine o di adozione, che condividono i valori del nostro evento e si stanno impegnando in prima persona ed in maniera molto concreta a promuoverli. Il loro ruolo è fondamentale per aiutarci a connettere una città così grande e dispersiva come Roma. Tra i principali purpose su cui abbiamo coinvolto gli ambassador c’è sicuramente qu
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