La paura dei buchi é un problema psicologico

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Wall Street

Si chiama Tripofobia ed é la paura dei buchi, un vero e proprio disturbo psicologico

La tripofobia è un disturbo in cui una persona mostra una paura irrazionale dei buchi. A differenza di altre fobie, che sono associate a un evento specifico, come la claustrofobia, o a fenomeni culturali, come la paura del numero 17 non deriva da un trauma o evento specifico.

Le persone con questo disturbo hanno paura di vedere oggetti o forme con buchi aperti, specialmente quando sono piccoli, ravvicinati e profondi, come in un nido d’ape, una spugna o un formaggio.

Questa fobia dà origine a reazioni immotivate di paura, disgusto e ansia che non possono essere controllate. Le reazioni sono spesso così forti da causare sintomi fisiologici come sudorazione, pelle d’oca, nausea e vomito.

Ad esempio, anche una semplice visione o un’immagine mentale di una granata o di un alveare può causare reazioni di ansia e paura immotivate tipiche di questa fobia e dei sintomi psicofisiologici associati.

Attualmente, non ha posto nelle linee guida diagnostiche psichiatriche tra i disturbi d’ansia o le fobie specifiche. Sebbene non ufficialmente riconosciuto, si manifesta con un’ampia gamma di sintomi, le cui manifestazioni possono variare di intensità. In effetti, può manifestarsi come disgusto da lieve a moderato e qualsiasi cosa, dal disgusto alla paura persistente o all’attacco di panico.

Se i sintomi sono persistenti (più di sei mesi), pervasivi e invalidanti, è opportuno consultare un professionista della salute mentale (medico o psicologo). Ciò indica un disturbo d’ansia in cui gruppi irregolari e ripetitivi di piccoli fori aperti rappresentano uno stimolo fobico.

Una persona con esso prova intensi sentimenti di ansia, paura, disgusto e disgusto quando vede o immagina schemi di buchi grandi e ripetuti, come in una spugna o una fetta di pane ai cereali.

Anche cerchi sporgenti o forme geometriche ripetitive possono scatenare la paura. Questa non è una vera fobia, ma piuttosto un’avversione per uno stimolo particolare che provoca quasi sempre una reazione immediata.

Tale ansia e disgusto portano a comportamenti che possono agire come fattori scatenanti e innescare crisi.

Ad esempio, una persona che soffre di tripofobia può cambiare il proprio comportamento per evitare di entrare in determinate circostanze, mangiare determinati cibi e partecipare a determinate attività.

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