La pandemia ci ha insegnato a gestire le crisi ma la guerra sta bloccando la crescita del nostro Paese

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
Wall Street

A dirlo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che si mostra scettico sulla crescita economica. Il conflitto bellico ucraino-russo penalizza l’approvvigionamento globale di gas e la pandemia da ancora compi duri.  Le sue parole pronunciate sono dette come considerazione finale della relazione annuale dell’Istituto. 

“La guerra ha peggiorato di colpo le prospettive di crescita dell’economia mondiale, in una fase in cui i inferti dalla pandemia non sono ancora del tutto riparati. L’incertezza è drasticamente aumentata a livello globale, investe i pilastri sui quali si basa l’assetto economico e finanziario internazionale emerso dalla fine della Guerra fredda: la convivenza pacifica tra le nazioni, l’integrazione dei mercati, la cooperazione multilaterale. Il conflitto in Ucraina sta determinando un significativo rallentamento dell’economia mondiale; le recenti misure adottate in Cina per evitare nuovi focolai epidemici aggravano tendenza, riacutizzando i problemi di questo rifornimento nelle catene globali del valore già osservati nel 2021. Il Fondo monetario internazionale  stima un aumento del prodotto mondiale del 3,6 per cento per quest’anno, quasi un punto percentuale in meno della previsione di gennaio e inferiore di circa 1,5 punti a quella dello scorso ottobre. Questo scenario  si basa su ipotesi relative favorevoli riguardo ai prezzi e alla disponibilità di Non è che l’evoluzione energetica dell’attività, non è che il rischio che l’evoluzione dell’attività, non sia il rischio che l’evoluzione dell’attività, non sia il rischio che l’evoluzione dell’attività stessa, non sia il rischio che l’evoluzione dell’attività, non sia il rischio che l’evoluzione dell’attività. L’economia è, con quella tedesca, tra le più colpite dall’aumento del prezzo del gas, per la quota elevata di città italiana dalla Russia e per la rilevanza dell’industria manifatturiera, che ne fa ampio uso. Ci attendevamo che il prodotto tornasse sul livello precedente lo scoppio della pandemia intorno alla metà di quest’anno e prefiguravamo una espansione solida, nel biennio 2022-23. La guerra ha radicalmente accentuato l’incertezza su queste prospettive. L’attività produttiva si è indebolita nel primo trimestre, risentendo anche della ripresa dei contagi; dovrebbe rafforzarsi moderatamente in quello in corso. In aprile valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa due punti percentuali in meno di crescita, complessivamente , per quest’anno e il prossimo. Le più recenti delle organizzazioni internazionali sono simili. Se la guerra dovesse sfociare in un’interruzione nelle forniture di gas dalla Russia, il prodotto potrebbe ridursi nella media del biennio”. 

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