Come cambia “il mondo della disoccupazione”? Una Naspi più ampia in termini di beneficiari e disoccupazione anche per i collaboratori autonomi e Co.co.co.
La NASpI viene estesa ad un target più ampio di lavoratori. Dall’analisi della Legge di Bilancio 2022 si comprende infatti che a decorrere dal 1° gennaio 2022 sono destinatari della NASpI anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci. A decorrere dal 1° gennaio 2022 non è più possibile beneficiare della NASpI nel caso si siano accumulati 30 giorni di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione (come era invece previsto nel Jobs Act). Cambia anche il sistema di decalage: in caso di disoccupazione verificatisi dal 1°gennaio 2022, la NASpI si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal 1° giorno del 6° mese di fruizione, quindi dal 151° giorno di indennità. Per i beneficiari dell’indennità NASpI che hanno compiuto 55 anni di età alla data di presentazione della domanda di NASpI, la prestazione si riduce nella misura del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno dell’ottavo mese di fruizione, quindi dal 211° giorno di indennità.
Grande novità è la disoccupazione anche per i collaboratori autonomi e Co.co.co. La Legge di Bilancio 2022 si occupa di Dis-Coll e apporta delle precisazioni per quanto concerne la disoccupazione dal 1°gennaio 2022: si riduce infatti del 3% ogni mese a decorrere dal 1° giorno del 6° mese di fruizione. Sarà corrisposta mensilmente per un numero di mesi pari ai mesi di contribuzione accreditati nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno precedente l’evento di cessazione del lavoro.
La Dis-Coll non può superare i 12 mesi. Un’ulteriore cambiamento della Legge di Bilancio concerne il potenziamento del contratto di espansione, che prevede l’anticipo pensionistico fino a 5 anni favorendo il turnover. Viene allargato agli anni 2022 e 2023 con una soglia minima di 50 dipendenti per l’accesso. La cassa integrazione straordinaria è prevista anche per chi non ha accesso alla scivolo pensionistico, progetti di formazione e un piano di ricambio generazionale con nuove assunzioni. Lo strumento era stato introdotto dal Decreto Rilancio ed è stato usato per tutto il 2021.