Mario Draghi commenta in modo positivo i dati emersi dalla Nota di aggiornamento al DEF
Il premier in diretta dall’assemblea di Confindustria, oltre a soffermarsi sul tema delle bollette, parla anche delle previsioni del governo per la ripartenza. Esordisce soffermandosi sui dati PIL e su quelli legati all’occupazione: “le previsioni del Governo, che presenteremo tra pochi giorni, stimano una crescita intorno al 6% per quest’anno, a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera. La produzione industriale ha superato a luglio il valore registrato prima dell’inizio della pandemia. Le esportazioni nel secondo trimestre di quest’anno sono state del 4,8% più alte che nello stesso periodo del 2019, prima della crisi sanitaria. I dati sull’occupazione: a luglio, rispetto a un anno fa, il numero di occupati è cresciuto di 440mila unità, e c’erano 170mila disoccupati e 484mila inattivi in meno. Il mercato del lavoro è ripartito, ma ci sono ancora alcuni aspetti che destano preoccupazione. Tra i dipendenti, tre quarti dei nuovi occupati hanno ricevuto un contratto a tempo determinato. Nel 2020, più di due milioni di famiglie erano ancora in condizione di povertà assoluta”.
Al momento, il +6% del Pil nel 2021 “è, in una certa misura, una ripresa associata al forte calo del prodotto interno lordo registrato lo scorso anno. Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde in Europa.
Per raggiungere l’obiettivo di una crescita sostenibile e sostenibile occorre partire da alcune parole chiave fondamentali:
- Covid: occorre evitare nuove ondate di contagi, ora che quasi il 77% della popolazione vaccinata ha completato il ciclo, ma la variante Delta richiede tassi di vaccinazione ancora più alti ( l’ introduzione e poi ampliato e rafforzato l’uso del ” green pass”, saranno fondamentali per tornare alla libertà con sicurezza per tutelare cittadini e lavoratori e per mantenere in funzione le imprese e le scuole).
- PNRR: occorre promuovere innovazione, ecologia e trasformazione digitale. “Dobbiamo assicurarci che i soldi stanziati per gli investimenti non siano sprecati, onestamente e senza infiltrazioni criminali”. Occorre”evitare i ritardi che in molte occasioni hanno rallentato o ostacolato l’utilizzo dei fondi europei in Italia, cogliere l’occasione per sciogliere i nodi strutturali che uniscono da molti anni il nostro Paese, accompagnare le imprese in questa transizione attraverso riforme e investimenti”.
- Relazioni industriali: queste sono le basi di una “prospettiva economica comune”, quindi “dovremmo sederci tutti insieme e iniziare a parlare di ciò che si sta facendo nei diversi capitoli”.
il Premier Mario Draghi ribadisce che il governo non alzerà le tasse, ringrazia imprese e lavoratori per “la capacità di reagire e innovare” e chiede di fare un altro passo in un’ottica di sviluppo “a beneficio anche dei più deboli e delle prossime generazioni”.