La morte di Silvio Berlusconi: ecco come il tycoon ha cambiato l’Italia

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) La notizia della morte di Silvio Berlusconi è giunta stamattina dall’ospedale San Raffaele di Milano dove l’imprenditore e politico era stato ricoverato venerdì scorso per una serie di visite programmate. Solo pochi giorni prima era stato dimesso, dopo quarantacinque giorni, per una polmonite legata a una forma di leucemia con cui combatteva da tempo. Era nato il 29 settembre 1936 a Milano e aveva 86 anni.

Ha cambiato il panorama politico, televisivo e sportivo d’Italia

Nel bene e nel male, divisivo come pochi altri prima di lui, Silvio Berlusconi ha lasciato una traccia profondissima nella storia d’Italia. Imprenditore immobiliare con Edilnord, tycoon della comunicazione con Mediaset (ora Mfe) e Mondadori, politico fondatore di Forza Italia e quattro volte primo ministro, appassionato di sport con il Milan di Sacchi e Capello prima e con il Monza poi. Tra i pochi obiettivi mancati da Silvio Berlusconi la presidenza della Repubblica, negatagli dai numerosi scandali che lo hanno accompagnato dopo la “discesa in campo”.

La visione imprenditoriale di Silvio Berlusconi: Milano 2 e le televisioni

Le capacità imprenditoriali di Silvio Berlusconi sono testimoniate dalle sue creature principali: Milano 2 (e Milano 3) nel settore immobiliare e Mediaset (ora MFE) nel settore televisivo. L’avventura immobiliare inizia nel 1961 con la Edilnord e lo sviluppo di una nuova concezione dell’abitare a Milano 2. Terreni periferici che si trasformeranno in una città satellite del capoluogo meneghino dotata di tutti i servizi e immersa nel verde, tra parchi, laghetti e tranquillità. Si tratta di uno dei primi sviluppi urbanistici che hanno previsto una separazione tra le vie dedicate al traffico automobilistico e quelle per la circolazione di pedoni e biciclette.

L’avventura in televisione inizia invece nel 1974 con Telemilano. In quegli anni le tv private potevano trasmettere solo a carattere locale mentre il monopolio nazionale era appannaggio della Rai. Ma Berlusconi intravide una possibilità e trasformò Antenna Nord, Canale 51 e Video Delta in Italia 1, Rete 4 e Canale 5, creando il primo nocciolo del suo impero mediatico. Con spregiudicatezza e intelligenza iniziò trasmissioni a carattere nazionale grazie alla distribuzione di programmi registrati alle tv locali controllate (le mitiche cassette) da trasmettere alla stessa ora. Grazie agli enormi introiti della pubblicità riuscì ad attirare molti professionisti della tv di Stato offrendo compensi più elevati. Tra i nomi che hanno accompagnato il successo delle televisioni di Silvio Berlusconi: Mike Bongiorno, Corrado, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Paolo Bonolis.

La discesa in campo con Forza Italia

È anche grazie all’enorme potere mediatico accumulato negli anni, oltre alle televisioni ormai a carattere nazionale l’editoria con Mondadori e varie testate giornalistiche (per esempio Il Giornale) che Silvio Berlusconi sbanca alle elezioni del 1994 unen


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