La moda in soccorso al popolo ucraino devastato dalla guerra

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Image processed by CodeCarvings Piczard ### FREE Community Edition ### on 2014-01-21 10:36:35Z | | O ÀX÷jÙ3Áˆ

Asta di beneficenza di abbigliamento e design per aiutare il popolo ucraino colpito dalla guerra

Ad organizzarlo  il designer Antonio Marras nello spazio milanese NonostanteMarras, dove giovedì prossimo alle 19 verranno presentati i capi creati dal creativo e indossati da Geppi Cucciari per le puntate dello spettacolo “Cosa è successo?” Le creazioni, effettuate con tessuti dell’archivio Marras, uno diverso dall’altro, verranno battute alla migliore offerta. Inoltre Rosy Perin ha offerto degli abitini vintage per bambini. Modelli ricamati e eseguiti in una sartoria di Torino negli anni ‘70, che hanno vestito bambini di famiglie nobili di Torino di quegli anni. Li ha realizzati la mamma di Rosy, e lei, in suo onore e ricordo, li vuole cedere a scopo di beneficenza.

Ad accogliere le persone in questo spazio dedicato Geppi Cucciari, Patrizia Sardo Marras, Antonio Marras e Rosetta Perin per ‘Mariangela Pinna onlus’ di Sassari, l’associazione, che si occupa delle ammalate di tumore, e che fornisce supporto psicologico, parrucche, corsi di make up e altro a Sassari, Alghero e a Ozieri.

“La crisi bellica che stiamo affrontando in questi giorni rappresenta un dolore pungente, uno shock che colpisce tutti – si legge in una nota di NonostanteMarras – ma che rende ancora più fragili quelli che hanno scelto la poesia e la bellezza come stile di vita, quelli per cui tenersi per mano è più importante che fare i conti… Avevamo già progettato questa giornata di primavera nello spazio di NonostanteMarras, ma Antonio Marras ha voluto aggiungere a questa giornata una serie di suoi disegni da mettere all’asta e di devolvere il tutto l’Ucraina. L’arte può essere anche veicolo di resistenza e non ci si può sottrarre a fare tutto quello di cui siamo capaci per raggiungere la pace. La pace… che in questo momento sembra più lontana dal pianeta Marte…”

L’invito “è quello di guardare gli abiti come nello sguardo di un bambino – prosegue la nota -. Infatti se nella visione dell’adulto l’abbigliamento viene generalmente dimensionato alla sua funzione sociale, questo non accade secondo il punto di vista del bambino, il quale attraverso la dimensione del gioco o della lettura è capace di amplificare la sua percezione della realtà dando libero corso al proprio immaginario, fondendo armoniosamente reale e fantastico, visibile e invisibile, mondo interiore ed esteriore”.

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