La lotta della Federal Reserve contro l’inflazione potrebbe raffreddare il caldo mercato del lavoro, rischiando la stagflazione

Di Alessio Perini 2 minuti di lettura
Mercati americani, i titoli azionari quortati a Wall Street
Analisi dei titoli azionari quotati a Wall Street come Amazon, Tesla, Microsoft, Facebook, Walmart, Roku, 3M, American Express, Amgen, Apple, Boeing, Caterpillar, Chevron, Cisco, Coca-Cola, Goldman Sachs, Home Depot, Honeywell, IBM, Intel, J&J, JPMorgan, McDonald’s, Merck&Co, Nike, Procter&Gamble, Salesforce.com,The Travelers

La Federal Reserve sta aumentando i tassi di interesse nel tentativo di disinnescare un anno esplosivo di inflazione dei prezzi. Ma le forze globali potrebbero neutralizzare gli effetti di tale inasprimento della politica monetaria e mantenere alta l’inflazione.

Alcuni osservatori ritengono che il governo degli Stati Uniti possa aver interpretato male la minaccia incombente dell’inflazione. Durante la pandemia, lo zio Sam ha disperso somme storiche di denaro per attenuare i diffusi danni economici. Gli analisti affermano che questo stimolo ha prodotto forti risparmi per le famiglie. È seguito un boom della domanda di beni durevoli.

Questo aumento della domanda è arrivato quando le catene di approvvigionamento globali si sono bloccate e ne è seguita una persistente ondata di inflazione. A marzo 2022, i prezzi di tutte le categorie sono saliti ai livelli storici, dell’8,5% anno su anno. E gli investitori ritengono che gli aumenti dei prezzi non siano ancora finiti, secondo un’indagine della Federal Reserve di New York.

“L’unico modo per spezzare la schiena all’inflazione che sta andando fuori controllo è per molto politica monetaria rigorosa”, afferma Richard Fisher, ex presidente della Federal Reserve Bank di Dallas. “Rallenta le cose perché tutto diventa costoso.”

L’inflazione odierna non sta crescendo vertiginosamente come nel recente passato, tuttavia. Da 1965 a 1982, l’inflazione è aumentata vertiginosamente, raggiungendo a volte tassi a doppia cifra. In 1979, la banca centrale, sotto la presidenza Paul Volcker, ha dato il via a un ciclo di inasprimento che ha portato a tassi di interesse di quasi 20%.



Fonte: CNBC

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