La Legge di Bilancio 2024 e le novità per le locazioni brevi: la cedolare secca

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Affitto

La Legge di Bilancio 2024, in vigore dal 1 gennaio, ha introdotto importanti novità per le locazioni brevi, con particolare riferimento alla cedolare secca. Vediamo insieme quali sono i cambiamenti previsti e le implicazioni per i proprietari di immobili destinati a questo tipo di affitto.

Aumento dell’aliquota di imposta alla cedolare secca

L’articolo 1, comma 63 della Legge di Bilancio 2024 prevede un aumento dell’aliquota di imposta in forma di cedolare secca per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve stipulati da persone fisiche. In particolare, l’aliquota passa dal 21% al 26% per i casi in cui si verifichi la locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta.

L’Agenzia delle Entrate, con una FAQ del 17 aprile, ha fornito importanti chiarimenti in merito alla nuova normativa. Ad esempio, viene specificato che per chi affitta un solo immobile con più contratti di locazione breve nel corso dell’anno, resta comunque in vigore l’aliquota del 21%.

Scelta del regime della cedolare secca

Il proprietario di unità immobiliari abitative destinate alla locazione breve ha la possibilità di scegliere il regime fiscale della cedolare secca in alternativa al regime ordinario. A partire dal 1 gennaio 2024, l’imposta sostitutiva da versare sarà calcolata applicando l’aliquota del 26%. Tuttavia, per i redditi derivanti da locazioni brevi relative a una singola unità immobiliare individuata dal contribuente, è prevista una riduzione dell’aliquota al 21%.

Chiarimenti sull’applicazione dell’aliquota

In risposta ad un quesito riguardante la locazione ripetuta della stessa unità immobiliare mediante contratti di locazione breve, l’Agenzia delle Entrate conferma che l’aliquota di tassazione rimane del 21% se si tratta di un unico immobile. Nel caso in cui siano coinvolti più immobili, l’aliquota varierà in base alla scelta del locatore.

Definizioni

Per locazioni brevi si intendono i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo della durata non superiore a 30 giorni, inclusi quelli che prevedono servizi di fornitura di biancheria e pulizia dei locali. Sono esclusi gli affitti ad uso turistico gestiti da attività d’impresa.

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