La guerra con più vittime nel 2023 è quella di cui nessuno parla

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Il mondo è un posto senza pace. Se si mettono insieme tutti i conflitti, le crisi croniche e le escalation violente si arriva a oltre 350 conflitti solo nel 2020 secondo i dati di Caritas Italia. In conflitto in Ucraina ha aggiunto milioni di persone in difficoltà a un quadro già difficile, nel quale tra gli sfollati, chi è rimasto senza casa e i feriti si devono contare anche i morti. La guerra con più vittime del 2023 non è però in Ucraina, bensì in Etiopia.

L’attenzione del mondo è concentrata su alcuni conflitti, come quello tra Russia e Ucraina o i possibili futuri scontri tra Cina e Stati Uniti per Taiwan. Le luci su altri conflitti, ben più violenti o sanguinari, sono spente e i motivi spesso sono legati all’interesse del pubblico, alla distanza o all’origine stessa dei conflitti, troppo articolata per semplificarla al pubblico. Così la guerra in Etiopia si è guadagnata la triste posizione di conflitto più mortale del secolo (almeno fino a oggi) dopo la guerra del Congo.

La guerra in Etiopia (nota come Guerra del Tigrè) è passata in secondo piano, quasi dimenticata e sicuramente poco discussa dai media tradizionali e non, eppure ha causato almeno 600 mila morti e svariati altri crimini di guerra brutali, come stupri di massa e privazione di cibo. Il conflitto è stato dichiarato finito in data 3 novembre 2022, ma non è ancora davvero tempo di pace per il Paese. Nel 2023 dalle aeree del Tigray la violenza si è spostata nella regione di Oromia.

La guerra in Etiopia: cosa è successo e cosa sappiamo

Del conflitto se ne parlava prima ancora del suo inizio, ma non in Occidente. Quando la notizia è giunta alle orecchie e agli occhi, oltre i confini del continente africano, lo ha fatto con termini quali brutalità e violenza e, in maniera del tutto generalista, ha raccontato le azioni degli attori in gioco come se fossero sullo stesso ordine di grandezza, ma non è


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