La finanza guarda alla geopolitica: il globo in attesa dei dati finanziari della Russia

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Piazza Affari

In questi  giorni di tensione tra Russia e Ucraina, i riflettori del mondo sono concentrati non sono sul conflitto bellico ma anche sul mondo finanziario.

Nei primi giorni in cui il conflitto stava per divenire realtà abbiamo assistito ad un vero e proprio blocco delle borse impaurite e non capaci di grandi azioni per guardare al futuro. Ieri invece, giornata dell’invasione dell’Ucraina c’è stato un vero e proprio crollo del 33%

Oggi tutto cambia. Manca ancora molto alla chiusura ma l’indice di riferimento russo, il  Moex,  avanza del 14,44%. Risultato positivo che si riflette anche sulle europee: rialzi infatti per Londra, Parigi, Francoforte e Madrid, mentre Milano è ancora altalenante.

Il conflitto Russia- Ucraina, preoccupa ben da vicino Piazza Affari e il Belpaese: sono infatti circa 300 le imprese italiane in affari con Mosca. L’Italia dipende dalla Russia per il 45% del suo utilizzo di gas e la Russia è la 14esima destinazione al mondo per il Made in Italy: esportiamo per oltre 7 miliardi di euro e importiamo per 12,6 miliardi.

Tra le materia prime il petrolio oggi sembra  invertire  la rotta che ieri lo ha portato a quasi 103 euro al barile, oggi sia il Wti che Brent in flessione dello 0,4%: il primo si muove sui 92 dollari mentre il secondo è sotto i 100. Lo Stoxx 600 in rialzo del 2%, contro le ipotesi degli analisti che valutano l’impatto delle sanzioni alla Russia inferiori rispetto alle previsioni iniziali. Sotto i riflettori resta il  settore dell’energia ed i titoli ad esso collegato.

Le Borse asiatiche invece sembrano in netto rialzo. Gli indici della Borsa di Mosca oggi sembrano aver quindi recuperato terreno, dopo il crollo causato delle operazioni militari in Ucrania e l’annuncio delle sanzioni da parte della comunità internazionale. Il Moex avanza del 14,44%  e l’indice Rts in dollari guadagna il 25,38%, dopo la flessione del 38% di ieri. Anche sul fronte valutario il rublo sembra recuperare sul dollaro e sull’euro (cambio dollaro/ rublo scende a 83,05, dopo il massimo di ieri sfiorando quota 90). Le contrattazioni tra euro e rublo scendono a 93,02, dopo il massimo di ieri a 101,03.

 

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