La crisi del settore auto è una cosa seria e i dati sono allarmanti

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Settore auto in crisi

Che il mercato dall’auto fosse in crisi dopo il Coronavirus era cosa risaputa. Stando ai dati recentemente pubblicati, però, la situazione è più drammatica del previsto.

Secondo i dati di Italia Bilanci, il 40% dei rivenditori di auto sarebbe sull’orlo di una grossa crisi e che potrebbe portare alla chiusura definitiva. Il bilancio 2018 (l’ultimo disponibile per intero) è stato finalizzato, tenendo conto del fatto che i dati del 2019 già disponibili non mostrano differenze significative. E è stato calcolato l’impatto di due scenari previsti dagli esperti nelle vendite per questi mesi contrassegnati da Covid-19: una diminuzione del 30% e una del 40%.

Nella prima ipotesi, il 20-30% dei distributori potrebbe chiudere, nella seconda ipotesi raggiungerebbe il 30-40%. Tutto ciò nonostante il sostegno che i produttori di automobili hanno messo in atto per le loro reti di vendita e assistenza e le misure (licenziamenti, garanzie sui prestiti, ecc.) Previste nei vari decreti di emergenza e presumendo che il fondo di rotazione netto non aumenti e, infatti, diminuisce (vale a dire i crediti e, soprattutto, le rimanenze di prodotti stanno diminuendo).

I dati allarmanti

Come si ottengono tali dati inquietanti? Italia Bilanci ha identificato alcuni indici di rischio che possono essere derivati ​​dagli elementi dei conti della società 2018: utile prima delle imposte, deprezzamento, posizione finanziaria netta (prima del deficit di cassa operativo, per determinare quale potrebbe essere il livello del debito nel 2020) e rotazione. Entro il 2020, è stata ipotizzata una riduzione del 30% e del 40% sia nella fatturazione che nel costo delle vendite, una riduzione del 15% nei costi di servizio e -20% nei costi del lavoro (anche grazie ai licenziamenti).

Dei 1.344 distributori italiani, abbiamo visto che se quest’anno il “solo” mercato fosse diminuito del 30%, 1.166 di loro (l’87,4% del totale) si sarebbe concluso con un deprezzamento negativo del reddito; raggiungerebbe 1.266 (94,2%) se le vendite perdessero il 40% nel 2020. Tra questi distributori in situazioni critiche di ammortamento e reddito, osservando il parametro posizione finanziaria netta / fatturato, sembra che 247 (18,5% del totale) presenta gravi difficoltà su questo fronte (percentuale oltre il 20%) nel caso in cui il mercato scenda del 30% e salga a 413 (31%) per un calo del 40%. Questi, quindi, presentano il più alto rischio di chiusura. Minore (ma non troppo) probabilità di chiusura per coloro che combinano deprezzamento e difficoltà di reddito con un rapporto tra il 15% e il 20%: ci sono 372 (27,9% del totale) con un mercato che scende del 30% e 572 (42,9% ) se la riduzione raggiunge il 40%.

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