La Blue Economy: una ricchezza per il Belpaese che guarda all’ambiente e che deve essere valorizzata dal PNRR

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
giornata mondiale oceani

Un settore trainante per l’economia italiana che potrà essere valorizzato grazie al PNRR

Il Vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, durante il suo intervento all’iniziativa “Economia del Mare: aspetti strategici di un comparto che non conosce crisi”, tenutosi a Roma presso la Sala delle Conferenze della Camera dei deputati, afferma: “I temi dei porti del Mediterraneo devono essere centrali, considerate le ambizioni dell’Europa e dell’Italia nell’ottica geopolitica. Il Pnrr è fondamentale perché permetterà la riuscita di questo piano, puntando allo sviluppo e alla riduzione delle emissioni. La Blue Economy è un vero e proprio settore trainante per l’economia italiana. Bisogna intervenire nel contrastare la burocrazia per tornare ad essere attrattivi”.

Con il termine  “Blue economy” si definisce l’economia che interessa oceani, mari e fiumi. Decisiva per un Green Deal europeo all’insegna della sostenibilità, la blue economy  interessa il mondo  finanziario con numerosi titoli e rientra in quelle forme di economia a basso impatto ambientale che sono indispensabili per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e per contrastare i cambiamenti climatici. Un settore da non sottovalutare se si considera che l’Eurostat e i dati della Commissione Europea ci dicono che la blue economy impiega almeno 4,5 milioni di persone nella sola U.E. Un comparto che genera quindi  650 miliardi di euro di fatturato e 176 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, con un utile lordo 68 miliardi di euro. Nel Belpaese parte essenziale della Blue economy e grande fonte di traino per la stessa è il turismo costiero. Settore che dà  lavoro a oltre 390.000 persone e genera circa 19,7 miliardi di euro di valore aggiunto al PIL nazionale. Per comprendere bene cosa rientra in questa definizione menzioniamo alcuni settori: turismo costiero, pesca, acquacoltura, preservazione delle risorse marine viventi e non viventi, l’energia rinnovabile ricavata dal mare, le attività portuali, comparto navale, costruzione e trasporto marittimo. Il tutto, secondo il report della Commissione UE, sviluppato all’insegna della sostenibilità ambientale.

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