Un settore trainante per l’economia italiana che potrà essere valorizzato grazie al PNRR
Il Vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, durante il suo intervento all’iniziativa “Economia del Mare: aspetti strategici di un comparto che non conosce crisi”, tenutosi a Roma presso la Sala delle Conferenze della Camera dei deputati, afferma: “I temi dei porti del Mediterraneo devono essere centrali, considerate le ambizioni dell’Europa e dell’Italia nell’ottica geopolitica. Il Pnrr è fondamentale perché permetterà la riuscita di questo piano, puntando allo sviluppo e alla riduzione delle emissioni. La Blue Economy è un vero e proprio settore trainante per l’economia italiana. Bisogna intervenire nel contrastare la burocrazia per tornare ad essere attrattivi”.
Con il termine “Blue economy” si definisce l’economia che interessa oceani, mari e fiumi. Decisiva per un Green Deal europeo all’insegna della sostenibilità, la blue economy interessa il mondo finanziario con numerosi titoli e rientra in quelle forme di economia a basso impatto ambientale che sono indispensabili per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e per contrastare i cambiamenti climatici. Un settore da non sottovalutare se si considera che l’Eurostat e i dati della Commissione Europea ci dicono che la blue economy impiega almeno 4,5 milioni di persone nella sola U.E. Un comparto che genera quindi 650 miliardi di euro di fatturato e 176 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, con un utile lordo 68 miliardi di euro. Nel Belpaese parte essenziale della Blue economy e grande fonte di traino per la stessa è il turismo costiero. Settore che dà lavoro a oltre 390.000 persone e genera circa 19,7 miliardi di euro di valore aggiunto al PIL nazionale. Per comprendere bene cosa rientra in questa definizione menzioniamo alcuni settori: turismo costiero, pesca, acquacoltura, preservazione delle risorse marine viventi e non viventi, l’energia rinnovabile ricavata dal mare, le attività portuali, comparto navale, costruzione e trasporto marittimo. Il tutto, secondo il report della Commissione UE, sviluppato all’insegna della sostenibilità ambientale.