Kaws: le 5 opere più costose dell’artista di Chum e Companion

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura

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Dietro lo pseudonimo di Kaws (al secolo Brian Donnelly) si nasconde un designer a tutto tondo che passando dalle strade alle gallerie, ha trasformato le sue creazioni in alcune delle opere più costose dell’arte contemporanea. In base ai risultati delle aste, chiuse spesso e volentieri con risultati a sei zeri, i quadri e le sculture di Donnelly (classe 1974, studi alla School of Visual Arts di New York) dimostrano che ci sono estimatori e appassionati, collezionisti ed investitori disposti a pagare cifre altissime pur di averle.

Kaws: le 5 opere più costose dell’artista

Donnelly comincia a dipingere negli anni Novanta: ruba cartelloni pubblicitari di moda, li porta nel suo studio, li riempie di scheletri, ossa e X (il suo tratto distintivo) e li rimette al loro posto per le strade di New York. Ma è con i suoi iconici luxury toys che il nome di Kaws si impone come uno degli artisti più quotati al mondo e popolari su Instagram: i Companion, inquietanti statue in resina ispirate a Topolino e alla calavera messicana; i Chum, una sorta di versione colorata dell’omino Michelin, realizzata sempre in resina oppure in legno, bronzo e fibra di vetro. I suoi numeri sono davvero da record: ecco la Top 5 delle sue opere più costose.

Armed Away

Nel 2014 Kaws dipinge questo enorme quadro astratto (223,2 x 503 cm) omaggio ad Hanna-Barbera e agli indimenticabili cartoni animati Tom & Jerry e lo espone alla Honor Fraser Gallery di Los Angeles. Cinque anni dopo, nel maggio del 2019 da Christie’s a Hong Kong, è venduto per 3 milioni di dollari. Un’opera “sconfinata nella sua complessità” – assicurano dalla casa d’aste – perché “trasmette istantaneamente le sensazioni degli eroi e delle eroine pop di Roy Lichtenstein” e “le visioni di disinvolta raffinatezza della cultura pop di Andy Warhol”.

Armed Away (foto: Christie’s)

In the Woods

Cartoni animati, fumetti, loghi e mascotte sono un’autentica ossessione per Donnelly. In particolare i classici Disney, dove per un breve periodo ha lavorato come animatore. Risale al 2002 questa rivisitazione dark e angosciante del mondo fatato abitato da Biancaneve, ripresa con gli occhi barrati nel caratteristico stile X-marks dell’artista e i capelli modificati nel disegno delle ossa incrociate. L’innocenza della principessa si trasforma in un’aspra critica del consumo di massa. Nel maggio del 2019 da Christie’s a New York il quadro è battuto all’asta per 3,9 milioni di dollari.

In the Woods (foto: Christie’s)

The Walk Home

Dopo Topolino e i classici Disney, l’omino Michelin, Tom e Jerry, Gumby e Snoopy, non poteva mancare alla galleria di Kaws un’icona del contemporaneo come SpongeBob SquarePants. Dipinto nel 2012, affida al fuori campo lo shock che sconvolge la popolare spugna di mare gialla, cravatta e scarpe rosse e bocca spalancata in un urlo a squarciagola. Nel maggio del 2016 da Phillips a New York, nel 20th Century & Contemporary Art Evening Sale, è venduto per 6 milioni di dollari, commissioni incluse.

The Walk Home (foto: Phillips)

Untitled (Kimpsons #1)

Nel 2001 Donnelly tiene a Tokyo la sua prima mostra d’arte che comprende una collezione di tele chiamata The Kimpsons, una rilettura nel suo stile dei protagonisti della serie animata cult di Matt Groening. È l’inizio di una lunga serie in collaborazione con lo stilista giapponese Nigo, il padre della cultura hypebeast, pioniere dello streetwear e direttore artistico di Kenzo. Nell’ottobre del 2019, da Sotheby’s a Hong Kong, quest’enorme opera pop (274,5 x 244 cm) è venduta alla cifra astronomica di 7,4 milioni di dollari.

Untitled (Kimpsons #1) (foto: Sotheby’s)

The Kaws Album

Ad oggi l’opera più costosa di Kaws è questo dipinto raffigurante tutti i protagonisti della saga dei Simpson con gli occhi a croce, commissionato nel 2015 all’artista da Nigo e rivisitazione dissacrante della copertina del capolavoro Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, realizzata nel 1967 da Jann Haworth e Peter Blake. Nell’aprile del 2019, sempre da Sotheby’s a Hong Kong, il quadro, proposto con una st


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