Kairos torna italiana, ecco come Anima Holding ha battuto Zurich

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Economia

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Kairos partners torna italiana dopo “l’esilio svizzero” sotto il controllo di Julius Baer. L’operazione di rientro della SGR specializzata nel wealth management, nata nel 1999 per opera di Paolo Basilico, è stata firmata da Anima Holding con la sigla di un accordo vincolante. Il gruppo del risparmio gestito che vanta asset under management per 182 miliardi di euro a fine ottobre 2023, rafforza in tal modo la sua posizione nel segmento premium della gestione del risparmio.

“Siamo entusiasti di riportare in mani italiane un marchio storico come Kairos, con il suo patrimonio di esperienze e competenze. Riteniamo che Kairos potrà esprimere il massimo del suo potenziale beneficiando del supporto delle strutture operative e delle capacità di investimento del gruppo Anima”, ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding. “Questa operazione farà da acceleratore per la crescita del gruppo nei segmenti di clientela ad alto potenziale private e istituzionale” ha aggiunto.

La spinta dei manager che ha favorito Anima

La cifra messa sul piatto da Anima si aggira, secondo le stime, tra i 20 e i 25 milioni di euro ed è stata preferita all’offerta del gruppo Zurich che avrebbe mantenuto oltreconfine il controllo della SGR. Proprio questo sembra essere stato uno dei motivi che ha favorito la scelta di vendere alla società di asset management guidata da Melzi d’Eril. L’accordo prevede infatti la conservazione del marchio Kairos Partners mentre alcuni manager della società fondata da Basilico beneficeranno di un meccanismo di co-investimento con partecipazione al valore aggiunto derivante dai risultati del business al termine del quinto anno successivo alla firma dell’accordo. Zurich, al contrario, non aveva previsto la permanenza dei manager nella nuova entità.

“L’ingresso di Kairos nel gruppo Anima apre una nuova fase nel nostro percorso di crescita, che ci permetterà di creare ulteriore valore attorno al nostro brand” – ha sottolineato Alberto Castelli, amministratore delegato di Kairos –. Siamo certi di potere apportare un grande contributo al gruppo che ci accoglie grazie alle nostre competenze e a un track record di eccellenza nell’asset e nel wealth management”.

In particolare, Kairos apporta masse gestite per circa 4,5 miliardi di euro e una gamma di prodotti e servizi orientati a una clientela di fascia alta. Nel 2022 Kairos ha incassato commissioni per circa 25 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto nel secondo trimestre del 2024 al termine delle procedure autorizzative.

Kairos e Julius Baer, un legame che non si è consolidato

Il legame tra Julius Baer e Kairos Partners non si è mai veramente consolidato. Il 100% della società di gestione patrimoniale italiana è rimasto in mano al gruppo elvetico dal 2018 fino a oggi, con una quota ceduta ai manager di Kairos (30%) a ottobre 2020. L’acquisizione da parte di Julius Baer, iniziata con una quota del 19,9% del capitale nel 2012, poi arrivata all’80% nel 2016 e al 100% nel 2018. I primi sondaggi per una cessione tuttavia, risalgono proprio agli anni 2018 e 2019 con un incarico esplorativo assegnato a Goldman Sachs. Incarico che non portò poi alla cessione. Julius Baer aveva tentato anche la strada della quotazione proces


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