Italiani e istruzione: secondo l’ISTAT siamo il fanalino di coda dell’Europa

Di Valentina Ambrosetti 4 minuti di lettura
Istruzione in Italia ISTAT

La fotografia dell’Italia secondo i dati ISTAT è abbastanza preoccupante. Siamo agli ultimi posti in Europa per grado di istruzione.

I dati del 2019 mostrano come il 62,2% degli Italiani con età compresa tra 25 e 64 anni possiede un diploma. Confrontando i dati con la media europea, siamo sotto di parecchio, visto che si parla del 78, 7%. E guardando ai singoli Stati la situazione diventa anche più drammatica:  86,6% Germania, 80,4% Francia e 81,1% Regno Unito. Solo la Spagna, Malta e il Portogallo hanno valori inferiori rispetto all’Italia. Questo è ciò che l’Istat sottolinea nel suo rapporto Livello di istruzione e tasso di occupazione 2019.

L’Istituto statistico prosegue: “il divario non è meno grande rispetto alla percentuale della popolazione di età compresa tra 25 e 64 anni con istruzione superiore: in Italia è del 19,6% rispetto alla media europea di un terzo (33,2%).

Anche la crescita dei laureati è più lenta rispetto al resto dell’Unione, con un aumento di soli +0,3 punti lo scorso anno (+0,9 punti in media nell’UE) e + 2,7 punti negli ultimi cinque anni (+3,9 punti).

I laureati rispetto ai diplomati hanno più chances

Il tasso di occupazione dei laureati che vivono in Italia è superiore a quello greco e 5 punti inferiore alla media europea (81,4% contro 86,3%); Questa differenza diminuisce con l’aumentare dell’età, ma viene eliminata solo nelle classi di età più mature, dall’età di 50 anni.
Pertanto, nel nostro paese, le opportunità di lavoro sono inferiori anche per coloro che raggiungono il più alto livello di istruzione, ma la “ricompensa” risultante, percepita come maggiore opportunità di lavoro come il titolo ottenuto, è alta e appropriata. con quanto osservato in media nell’Unione. Nel 2019, il tasso di occupazione in Italia tra i laureati dai 25 ai 64 anni è quasi 30 punti (28,6) superiore rispetto a quelli che hanno ottenuto qualifiche medie inferiori (una differenza di 29,0 punti). Media UE).

L’Italia meridionale ha una cattiva istruzione, ma con alcune positività

La popolazione che vive al Sud è meno istruita della popolazione del Nord e del Centro: poco più della metà degli adulti si è diplomata alle superiori e quasi uno su 6 ha ricevuto un’istruzione superiore. Le differenze territoriali a livello di istruzione persistono indipendentemente dal genere. Nel Sud, i vantaggi occupazionali nell’istruzione sono più alti che nel Centro-Nord; in particolare, le donne del Sud che stanno studiando per l’istruzione superiore stanno aumentando in modo significativo la loro partecipazione al mercato del lavoro e riducendo il divario con uomini e donne nel Centro del Nord. Tuttavia, i tassi di occupazione nel Sud sono ancora molto più bassi rispetto al resto del paese e i tassi di disoccupazione sono molto più alti, anche tra le persone con un elevato titolo di studio.

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