(Money.it) Nella corsa al gas di Europa e Italia entra in gioco anche Israele.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole rafforzare i legami economici con il nostro Paese, ha detto prima di una visita a Roma programmata per il 10 marzo durante la quale incontrerà anche Giorgia Meloni.
“Vorrei vedere una maggiore cooperazione economica (tra Israele e Italia)… credo che un rapporto più stretto con le vostre aziende sarà positivo per entrambe le parti”, ha affermato Netanyahu in un’intervista al quotidiano la Repubblica.
E non solo: la nazione israeliana conta di portare gas all’Italia. Un tema, questo, più attuale e importante che mai. Il nostro Paese, infatti, è impegnato a sostituire le sue importazioni di energia dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Una ulteriore via di collegamento energetico, quale quella tramite Israele, sarebbe interessante e già ci sono accordi, anche con l’Europa al riguardo. Naturalmente, ogni strategia o intesa economica porta con sé conseguenze e prese di posizione squisitamente politiche. Proprio come ha fatto intendere Netanyahu, richiamando l’Italia sulla spinosa e molto complessa vicenda di Gerusalemme capitale di Israele.
Il prezzo del gas israeliano in Italia (e in Europa) rischia di costare caro, ovvero il costo di nuovi conflitti nella terra palestinese.
Gas israeliano in Italia: cosa c’è da sapere
Il tema del gas di Israele in Italia non è nuovo. Nel giugno dello scorso anno, Israele ed Egitto hanno firmato un accordo con l’Unione Europea volto a incrementare le esportazioni di gas naturale verso il vecchio continente.
A novembre, Israele ha anche firmato un accordo iniziale con TotalEnergies ed Eni che consente alle compagnie energetiche di iniziare a esplorare il gas naturale nel quadro di uno storico accordo sul confine marittimo con il Libano.
In questo contesto il premier israeliano arriva in Italia venerdì 10 marzo, forte della posizione della sua nazione proprio sulla materia prima più ambita attualmente. Come ha ricordato nell’in
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