Iscrizioni scuola dell’infanzia, chi ha la precedenza?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) L’iscrizione alla scuola d’infanzia, anche quando effettuata per tempo, non garantisce poi l’ammissione dei bambini. Capita sovente, infatti, che i posti siano decisamente minori rispetto alla richiesta dei genitori. Ecco perché viene formata la graduatoria, che tiene conto di alcuni criteri di selezione.

Secondo le direttive ministeriali, i criteri devono comunque essere resi noti dalle scuole ed essere improntati ai principi di ragionevolezza. A livello esemplificativo, il ministero ha citato:

  • Residenza dell’alunno, considerato un criterio ragionevole;
  • data di invio delle domande, non ragionevole.

Vediamo di seguito quali sono i maggiori criteri adottati per le graduatorie e di conseguenza chi ha precedenza nell’iscrizione alla scuola d’infanzia.

Iscrizioni alla scuola dell’infanzia: chi ha precedenza

Per quanto riguarda le iscrizioni alla scuola d’infanzia presentate entro i termini, i principali criteri di precedenza nelle graduatorie sono i seguenti:

  • Handicap certificato ex Legge 104/92:
  • complesse situazioni familiari (certificate dagli assistenti sociali) e nessuna scuola d’infanzia statale nel territorio di residenza;
  • bambini con residenza nel territorio della scuola d’infanzia;
  • bambini che sono in affidamento educativo-assistenziale od orfani di un genitore;
  • frequentanti una scuola d’infanzia dello stesso Istituto comprensivo che richiedono di rientrare nella scuola di residenza;
  • residenza nel Comune in cui è situata la scuola e presenza in lista d’attesa (con conferma di iscrizione per l’anno seguente);
  • provenienza da un’altra scuola d’infanzia a causa di un trasferimento;
  • età anagrafica – riferita esclusivamente all’anno di nascita – più avanzata, per bambini con entrambi i genitori occupati a tempo pieno oppure un genitore a tempo pieno e l’altro part-time;
  • solo un genitore lavoratore;
  • bambini che hanno fratelli frequentanti lo stesso istituto;
  • bambini non residenti nel Comune/frazione con almeno un genitore che vi lavora.

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