(Money.it) L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un’imposta progressiva, personale e diretta, che grava sui redditi delle persone fisiche in Italia. Gestita dall’Agenzia delle Entrate, l’IRPEF contribuisce al finanziamento dei servizi pubblici come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture.
Basata da molti anni su un sistema a 4 aliquote, dopo una serie di riforme che hanno previsto regole diverse per alcune classi di lavoratori autonomi (che sono, di fatto, in regime di flat tax) l’IRPEF potrebbe essere riformata nel 2023.
Per la dichiarazione dei redditi del 2023 (relativa quindi ai redditi 2022) è confermato il sistema a 4 scaglioni che vedremo più avanti nell’articolo.
Riforma IRPEF 2023: Cambiamenti in vista per aliquote, detrazioni e scaglioni di reddito
Il dibattito sulla riforma IRPEF 2023 prosegue, con numerose modifiche previste per il sistema fiscale italiano. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio le principali novità, come la riduzione del numero di aliquote IRPEF, l’introduzione di una «no tax area» estesa a tutte le tipologie di reddito, e la riorganizzazione delle detrazioni fiscali.
La riforma fiscale 2023: principali punti di intervento
La riforma fiscale 2023 prevede una serie di interventi mirati a migliorare l’efficienza del sistema tributario, ridurre la pressione fiscale e semplificare il processo di calcolo delle imposte. Tra gli obiettivi principali troviamo:
- Riduzione del numero di aliquote IRPEF;
- Introduzione della «no tax area» estesa;
- Riorganizzazione delle detrazioni fiscali;
- Implementazione dell’aliquota IRPEF incrementale progressiva.
Di seguito, analizzeremo ciascuno di questi punti in modo più approfondito.
Nuove aliquote IRPEF: da 4 a 3 scaglioni
Uno degli aspetti più significativi della riforma fiscale è la riduzione del numero di aliquote IRPEF, che passeranno dalle attuali quattro a soli tre scaglioni. Questa modifica mira a ridurre il carico fiscale, in particolare per i redditi medi.
Attualmente, le quattro aliquote IRPEF in vigore sono:
- 23% fino a 15.000 euro;
- 25% tra 15.001 euro e 28.000 euro;
- 35% tra 28.001 euro e 50.000 euro;
- 43% oltre 50.001 euro.
Le proposte per le tre aliquote IRPEF 2023 che potrebbero essere introdotte sono:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 27% per i redditi oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43% per i redditi oltre 50.000 euro.
Questa riduzione degli scaglioni comporterebbe l’accorpamento del secondo e terzo scaglione IRPEF attuale in un’unica fascia, con un prelievo del 27%.
La «no tax area» estesa e il suo impatto
La riforma IRPEF 2023 prevede l’introduzione di una «no tax area» estesa a tutte le tipologie di reddito. Ciò significa che i contribuenti con redditi entro questa soglia non dovranno pagare tasse, in quanto l’imposta non è dovuta. La soglia attuale per la «no tax area» è di 8.174 euro.
L’introduzione dell’aliquota IRPEF incrementale progressiva
Un’altra novità della riforma fiscale è l’introduzione dell’aliquota IRPEF incrementale progressiva. Questo meccanismo prevede l’applicazione di una tassazione proporzionale sostitutiva sugli incrementi di reddito calcolati come differenza tra il reddito del periodo d’imposta e il reddito più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti.
Riorganizzazione delle detrazioni fiscali
La riforma fiscale 2023 prevede anche una riorganizzazione delle detrazioni fiscali per i contribuenti. L’obiettivo è promuovere l’equità verticale e orizzontale e migliorare la trasparenza del sistema fiscale.
Tra le novità previste, vi è il riconoscimento della deducibilità delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata. Inoltre, sarà introdotta la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i c
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