(Money.it) È stato approvato alla Camera il provvedimento contro la pirateria online, o per la precisione contro la diffusione illecita online di contenuti protetti dal diritto d’autore. Provvedimento che ora sarà sottoposto a esame da parte del Senato.
Il primo via libera, giunto il 22 marzo, è stato accolto con un sospiro di sollievo da parte dell’amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi De Siervo, il quale proprio nei giorni scorsi ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera come la pirateria depotenzi il calcio.
È ormai noto che negli ultimi anni la pirateria informatica ha trovato terreno fertile nel settore della diffusione illecita di programmi televisivi, attraverso l’utilizzo di un particolare decoder (“il pezzotto”), che consente ai propri utenti – che usufruiscono di Iptv pirata – di poter guardare tutti i programmi TV, film e serie di piattaforme satellitari e streaming a pagamento come Sky, Dazn, Netflix, Prime Video, Disney+ e Infinity, pagando un modico abbonamento, nettamente inferiore agli abbonamenti originali.
Un’attività illegale che, stando alle indagini, sarebbe gestita da camorra e mafia, causando la “perdita di un miliardo di euro in tre anni” – come si legge nell’intervista a De Siervo. Mentre si è in attesa di un responso del Senato che dovrà visionare il provvedimento antipirateria è bene conoscere cosa prevede il testo e soprattutto quali sono le sanzioni previste.
Iptv, passa la stretta antipirateria alla Camera; cosa prevede il testo
Passata a Montecitorio con 252 voti favorevoli e nessuno contrario il provvedimento antipirateria, ora non resta che attendere il Senato. Lo Stato ha quindi deciso di agire contro la diffusione illecita online di contenuti protetti dal diritto d’autore – diverso dal copyright.
Come si può leggere nel testo, lo Stato ha il compito di riconoscere, promuovere e tutelare la proprietà int
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