Tutti ci chiediamo dove possiamo conservare i nostri risparmi, ed è naturale chiedersi dove sia il posto migliore per tenerli e farli fruttare il miglior modo possibile.
Ogni volta che la nostra nazione attraversa momenti di crisi, o cambiamenti, il mercato azionario nè risente.
La prima idea che viene in mente è chiedere supporto dalla banca o l’ufficio postale di riferimento, ma i tassi d’interesse sono ai minimi storici e soprattutto c’è il pericolo di incombere in una patrimoniale, quindi soggetto ad accertamenti da parte del fisco.
Inoltre, in questo storico periodo di crisi finanziaria in corso, provocata dall’emergenza sanitaria, l’economia va a singhiozzo e crescono i timori dell’imprevisto.
A far da padrona, oltre all’incertezza globale sulla vicenda in corso: i media focalizzati sull’argomento da mesi, le varie restrizioni del caso, l’aumento della disoccupazione e la diminuzione dei contratti di stage, fondamentali per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro.
Dobbiamo investire o depositare i nostri risparmi?
Avere un “salvadanaio” in casa, è il modo peggiore per gestire i risparmi:
- il primo motivo è che il denaro fermo non può generare un rendimento;
- il secondo motivo è che il denaro contante è soggetto a svalutazione.
Un esempio evidente, sono i prezzi dei beni mobili e immobili che tendenzialmente aumentano diversamente dai risparmi tenuti in cassaforte.
L’idea che l’investimento sia una scialuppa di salvataggio quando l’economia si ferma, è qualcosa di ben chiaro.
Oramai tutti abbiamo appreso, che il bene da rifugio con una maggiore crescita esponenziale in questo periodo, è l’oro. Oltre a investire in oro, può essere utile concentrarsi su materie prime come grano, lievito, ecc.
La decisione di mantenere il denaro su un conto corrente è molto sbagliata, poiché la liquidità è l’obiettivo principale dell’inflazione. Più denaro viene depositato sul conto corrente, più forte e acuto sarà l’aumento dell’inflazione.