(BorsaeFinanza.it) Il crac di Silcon Valley Bank (SVB) ha creato scompiglio nei mercati finanziari, con gli investitori in fuga soprattutto dai titoli bancari per paura di un effetto contagio. I regolatori USA hanno cercato di mettere una pezza con un intervento mirato che poggia su tre pilastri. Il primo volto a garantire i depositanti sui propri fondi presso la banca fallita. I clienti potranno ritirare tutto il proprio denaro. Il secondo concernente una linea di credito a condizioni molto vantaggiose concessa dalla Federal Reserve alle banche USA per gestire emergenze di liquidità. Il terzo è la garanzia del Tesoro da 25 miliardi di dollari attraverso il Fondo di stabilizzazione degli scambi come backstop per il programma di finanziamento bancario.
Tutto ciò serve a tutelare i depositanti e a evitare che le banche siano costrette a cedere gli asset di portafoglio in cerca di liquidità, subendo grosse perdite come accaduto a SVB. Alla fine del 2022 le perdite potenziali sulle obbligazioni detenute negli attivi di bilancio degli istituti di credito ammontavano complessivamente a circa 300 miliardi di dollari, secondo quanto riferito da Bloomberg. Gli interventi di emergenza non dovrebbero pesare sulle spalle dei contribu
© Borsa e Finanza