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L’intelligenza artificiale è una rivoluzione pervasiva. Lo hanno capito tutti quando non più tardi di un anno fa, ChatGPT di OpenAI ha iniziato a diffondersi sui pc, i tablet e i telefonini di tutti. Le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa sono enormi. Nel corso del 2022 il valore del mercato globale dell’IA ha toccato 136,55 miliardi di dollari e secondo le previsioni del rapporto “Artificial Intelligence Market Size, Share, Growth Report 2023” di Grand View Research, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) sarà del 37,3% tra il 2023 e il 2030, con ricavi previsti di 1.811.75 miliardi di dollari entro la fine del periodo di osservazione.
Questa dinamica non si ferma alle cifre impressionanti: l’intelligenza artificiale sta gettando le basi per una rivoluzione in settori chiave dell’economia mondiale. Per le imprese l’IA permette già oggi dei guadagni di efficienza enormi grazie al suo utilizzo nelle attività ripetitive. I benefici non sono solo per le aziende di grandi dimensioni ma anche per le piccole, che costituiscono il motore dell’economia italiana.
Strategie a base di intelligenza artificiale per le imprese
Si pensi per esempio alla contabilità aziendale o alla definizione delle strategie finanziarie aziendali. Utilizzando l’enorme mole di dati a disposizione l’intelligenza artificiale può semplificare e velocizzare l’attività. “La combinazione di vasti insiemi di dati e potenti algoritmi offre opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza, la precisione e la strategia nel campo contabile” spiega Cristina Filippi, fondatrice e amministratrice delegata di Artemis, società di consulenza che utilizza l’IA per la consulenza contabile alle aziende.
“Il primo e più evidente impatto dell’IA sulla contabilità è l’automazione di compiti ripetitivi. La classificazione delle transazioni, la riconciliazione dei conti e la preparazione dei report finanziari possono essere eseguiti con una velocità e una precisione che superano le capacità umane”. Ma l’IA non si ferma all’automazione. “Gli algoritmi – riprende Filippi – possono prevedere le tendenze finanziarie, identificare anomalie e suggerire azioni correttive. Ad esempio, l’intelligenza artificiale può analizzare enormi quantità di dati per identificare modelli di spesa e suggerire modi per ottimizzare le uscite”. In un’era dominata dalla crescente spinta digitale, l’intelligenza artificiale si pone come una forza motrice in grado di ridefinire il panorama aziendale e le strategie future delle imprese, ottimizzando il lavoro contabile e l’efficienza dei processi finanziari aziendali.
L’intelligenza artificiale può quindi contribuire a ridurre i costi della gestione contabile, consentendo alle aziende di reinvestire i risparmi in attività produttive, ampliando così il potenziale di crescita e sviluppo aziendale. “È ormai dimostrato che il futuro della contabilità e della consulenza aziendale, è plasmato dall’IA. Sebbene la sua adozione richieda un investimento in formazione e tecnologia, i benefici in termini di efficienza, precisione e strategia sono troppo importanti per essere ignorati.
Il destino dei contabili
L’intelligenza artificiale è una rivoluzione enorme, si è detto. Tanto enorme da fare paura. Uno dei timori più grandi è che l’implementazione di soluzioni basate sull’IA possa mettere a rischi
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