Inquinamento da plastica: il WWF condanna il Belpaese

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura

Il Wwf  fa un ‘appello contro l’inquinamento da plastica a meno di un mese dall’incontro Unep che si svolgerà a Nairobi. Al ritmo attuale, ci sarà quattro volte più plastica negli oceani in meno di 30 anni .L’inquinamento da plastica è una delle minacce più pressanti e sottovalutate, denuncia il World Wide Fund for Nature in un rapporto che riassume i risultati di quasi 3.000 studi scientifici.

Eva Alessi, responsabile sostenibilità Wwf Italia afferma:
“Tutti i dati suggeriscono che la contaminazione da plastica dell’oceano sia irreversibile. Agire a monte dell’inquinamento da plastica è molto più efficace che ripulire in seguito. Solo agendo ora all’unisono i governi, il mondo produttivo e la società potranno limitare la crisi planetaria della plastica”. 

In un nuovo rapporto, il WWF riassume infatti i risultati di quasi 3.000 studi scientifici sull’impatto della plastica nel mondo. Entro il 2050, questo rilascio negli oceani quadruplicherà. Uno scenario che include rischi ambientali significativi e ostacola gli sforzi per proteggere e valorizzare la biodiversità.  Già oggi, la massa di tutta la plastica prodotta è il doppio della biomassa degli animali terrestri e marini. Ma si prevede che la produzione di questo polimero raddoppierà entro il 2040. Attenzione a non inquadrare correttamente il problema, avverte la Ong: non si tratta di pulire, si tratta di migliorare la prevenzione. È necessaria un’azione immediata, ma ciò non risolverà il problema rapidamente.

Secondo il rapporto infatti uno dei centri mondiali delle microplastiche è il Mediterraneo. “Le sue acque contengono la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nell’ambiente marino profondo: 1,9 milioni di particelle per metro quadrato. Ogni anno Mare Nostrum ingerisce 229.000 tonnellate di rifiuti di plastica: È come ogni giorno 500 contenitori che versano il loro contenuto nell’acqua. Di questi, fino al 15% proviene dall’Italia, il secondo inquinatore del Mediterraneo dopo l’Egitto, poiché le 5 città più inquinanti sono italiane: Roma, Milano, Torino, Palermo e Genova”.

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