INPS: nuove istruzioni riguardanti il riscatto dei contributi previdenziali

Di Francesca Parisi 3 minuti di lettura
Pensione

Con la circolare 69 del 29 maggio 2024, l’Inps ha diffuso le istruzioni per il riscatto dei periodi contributivi non coperti, secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio. Questa opportunità è riservata ai contribuenti che hanno iniziato a versare contributi dal 1996 in poi, ricadendo quindi interamente nel sistema contributivo.

Chi può beneficiare del riscatto

Il riscatto dei contributi è riservato a coloro che non avevano anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non erano già pensionati all’epoca. Questi lavoratori devono essere iscritti a forme pensionistiche obbligatorie a partire dal 1° gennaio 1996. Il pagamento dei contributi per i periodi di vuoto dovrà essere effettuato secondo le aliquote vigenti nel regime in cui si richiede il riscatto al momento della domanda.

Per accedere al riscatto, è necessario avere almeno un contributo obbligatorio nella gestione pensionistica di riferimento, versato prima della data di presentazione della domanda.

I dettagli del riscatto quinquennale

L’Inps consente di riscattare un massimo di cinque anni, anche non consecutivi, purché successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al 1° gennaio 2024, in linea con la legge 213 del 2023. Il periodo riscattabile deve trovarsi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato, che può essere obbligatorio, figurativo o da riscatto.

Se un soggetto ha posizioni assicurative in diversi regimi previdenziali, può esercitare il diritto di riscatto in uno qualsiasi di essi. L’Inps specifica che i periodi riscattabili non devono essere soggetti a obbligo contributivo, quindi il riscatto non può essere utilizzato per recuperare periodi di lavoro che richiedevano il versamento dei contributi.

Qualora qualcuno abbia versato contributi prima del 1° gennaio 1996, l’Inps annullerà d’ufficio il riscatto già effettuato e restituirà quanto versato, senza interessi.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande possono essere presentate dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 e l’istanza può essere inviata dall’interessato o dai suoi parenti di secondo grado, con il consenso del soggetto. Per i lavoratori del settore privato, la domanda può essere presentata anche dal datore di lavoro, con l’onere versato deducibile dal reddito d’impresa e da lavoro autonomo.

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