Ieri è iniziato il lavoro di rivestimento dell’Arco di Trionfo a Parigi con un panno blu-argento come omaggio postumo all’artista Christo Yavacheff (1935-2020), che aveva sognato questo progetto per decenni. Sarà possibile rivedere l’Arco solo a fine lavori
Il maestro di Land Art di origine bulgara già negli anni Sessanta, quando affittò un piccolo appartamento nel centro della capitale francese, espresse l’idea di rivestire l’imponente monumento ai caduti in cima agli Champi Elisi. Secondo il progetto, approvato dalle autorità di Parigi nel 2019, l’Arco di Trionfo sarà riempito con 25.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene blu-argento e 7.000 metri di corda rossa, riciclabili, visibile dal 18 settembre al 3 ottobre 2021. Questo é il secondo esempio di opera di Christo a Parigi dopo quello del 1985 quando imballò in modo spettacolare il Pont-Neuf sulla Senna.
In piena sintonia con il progetto ideato da Christo, i lavori di Land Art dell’Arco di Trionfo sono iniziati dopo la celebrazione del 14 luglio, giorno della Bastiglia, e dureranno quasi due mesi. Il monumento sarà ancora una volta “libero” per celebrare il giorno dell’armistizio della Grande Guerra l’11 novembre. I lavori di installazione saranno supervisionati dal nipote di Christo, Vladimir Yavachev, con il sostegno del Centre Pompidou. Dopo una pausa per completare il Tour de France, che si svolgerà davanti all’Arco di Trionfo domani, domenica 18 luglio, inizieranno incessantemente i lavori.
Anche l’opera postuma dell’artista Christo sarà finanziata con fondi propri, come tutte le sue precedenti leggendarie imprese di “packaging”. Pertanto, 25 disegni a matita e pastello dell’Arco di Trionfo pieno, creato da Christo più di 60 anni fa, saranno venduti da Sotheby’s. L’opera originale di Christo sarà esposta da Sotheby’s a Parigi dal 17 settembre al 3 ottobre, e il ricavato della vendita privata andrà a beneficio del progetto dell’Arco di Trionfo e della Fondazione Christo e Jeanne-Claude, creata per proteggere l’eredità della coppia per le generazioni future.
Il costo dell’operazione di “copertura” dell’Arco di Trionfo ammonterà a 14 milioni di euro, che verranno interamente pagati attraverso la vendita di bozzetti preparatori, disegni, collage di progetto e modelli. È la seconda partnership tra Sotheby’s e la Fondazione Christo e Jeanne-Claude dalla vendita di una collezione privata lo scorso febbraio, che ha raccolto oltre 8 milioni di euro.
Insieme a sua moglie Jeanne Claude Denat de Guillon (1935-2009) Christo ha formato la coppia più famosa della Land Art, creando opere in cui interferivano con il paesaggio, modificandolo temporaneamente. I primi monumenti confezionati risalgono al 1958. Con l’incontro di Jeanne Claude, iniziò una lunga collaborazione artistica in cui lui si occupava del disegno e lei degli aspetti organizzativi. Insieme hanno realizzato impacchettamenti spettacolari, ad esempio della scogliera di Little Bay in Australia e di un gruppo d’isole al largo della Florida. Tra il 1972 e il 1976 fu la volta di Running Fence, una serie di ampi teloni di nylon bianco appesi ad un cavo ‘acciaio sorretto da oltre 2000 montanti che formavano un lungo ‘serpente’ da est a ovest per quasi quaranta chilometri nella campagna a nord di San Francisco, in California. Nel 1970 e 1974 furono impacchettati i monumenti di Leonardo da Vinci e di Vittorio Emanuele II a Milano e la Porta Pinciana a Roma. L’ultima mastodontica opera di Christo è stata la realizzazione nel 2016 con ‘Floating Piers’ sul lago d’Iseo, con una serie di passerelle galleggianti sull’acqua.