Inizia maggio: cosa cambia nel Belpaese. Il covid non è ancora finito

Di Valentina Ambrosetti 4 minuti di lettura
green pass e Covid

Da oggi l’Italia saluterà il Green Pass ma l’obbligo di indossare le mascherine in molte aree interne rimarrà in vigore almeno fino al 15 giugno.

Al lavoro, l’uso di i dispositivi di protezione saranno “raccomandati”. Artiva tanta libertà, ma anche tanti dubbi e sembra iniziata la via d’uscita dall’emergenza sanitaria pur mantenendo grande cautela.

Fino al 15 giugno, l’obbligo di portare la FFP2 è mantenuto nei trasporti pubblici locali e interurbani, cinema, teatri, locali di intrattenimento e musica, nonché in tutti gli eventi e le competizioni sportive indoor.

Lo stesso accadrà ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori di ospedali e strutture sanitarie d ed RSA. Tuttavia, in altri luoghi di lavoro, questi dispositivi di protezione saranno consigliati solo per i dipendenti pubblici in aree potenzialmente affollate.

Il ministro Renato Brunetta ha chiesto all’amministrazione di emanare indicazioni immediate in materia. Per il settore privato, le singole aziende aggiorneranno o ridefiniranno protocolli e accordi. I vescovi raccomandano anche le mascherine durante le messe e le celebrazioni in chiesa. Le nuove normative raccomandano inoltre di avere sempre a portata di mano un dispositivo di protezione in caso di assembramento, ad esempio nei negozi o nei centri commerciali.

Da oggi il Green Pass sarà archiviato in modo permanente, fatta eccezione per l’ingresso in RSA  (al massimo fino al 31 dicembre). Il certificato verde non sarà più obbligatorio, anche se i virologi vi invitano comunque a completare il ciclo di vaccinazione. Si mantiene fino al 15 giugno l’obbligo di vaccinare gli ultracinquantenni, le forze dell’ordine e il settore scolastico: queste categorie, se non vaccinate, continueranno a incorrere nella sanzione di 100 euro. I visitatori della RSA e gli operatori sanitari dovranno comunque completare il ciclo primario più tampone o tre dosi entro il 31 dicembre.

Prorogato lo Smart working  fino al 31 agosto anche in assenza di contratti individuali per i lavoratori del settore privato. Pertanto, la possibilità di proseguire il lavoro intelligente in regime semplificato tipico della fase emergenziale, ovvero senza necessità di approvazione, è prorogata di altri due mesi rispetto alla data del 30 giugno prevista dal decreto.

Resta a scuola obbligatorio l’uso delle mascherine, anche se solo chirurgiche, fino alla fine dell’anno scolastico, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai sei anni, per le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei suddetti dispositivi e per l’uso al di fuori di eventi sportivi.  Addio, mascherine negli stadi, ma non nelle palestre. Rimangono obbligatorie fino al 15 giugno in cinema, teatri, locali di intrattenimento e concerti. Il 15 giugno, quando l’Italia dirà addio alle mascherine anche al chiuso. Contestualmente, con la fine dell’anno scolastico, scadrà il periodo obbligatorio nelle scuole. Dalla stessa giornata cessa l’obbligo di vaccinare le persone di età superiore ai 50 anni, le forze dell’ordine e le scuole. Smart Work scade il 31 agosto e scade il 31 dicembre l’obbligo di vaccinazione per operatori sanitari, ospedali e RSA.

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