Ingegnere umanista: una professione del presente e del futuro con skills ibridi e a tratti “liquidi”

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura

Quali sono le skills dell’ingegnere umanista e di cosa si occupa? molti non sono pronti alla nascita dei “lavori liquidi o ibridi” ovvero quei lavori in cui i confini si abbattano completamente e il sapere umano concorre insieme nello sviluppo di un’idea o di un progetto. Ma è il momento di aprire gli occhi

L’ingegnere umanista, in un mondo in cui si parla di abbattimento di confini e di sostenibilità non solo legate all’ambiente, diventa una figura chiave e un’interprete attivo del suo tempo. Per comprenderne di più occorre capire che l’ingegneria oggi è di fronte ad una grande sfida ovvero interpretare scenari che impongono storici cambi di paradigma, fornendo risposte creative, innovative ed efficaci.

Lo ha ben compreso il presidente di Fondazione Evolve e del Gruppo Maire Tecnimont che ci dice: “Riteniamo che avere una visione ampia sia necessario per accelerare un processo che non ha più spazio di attesa. L’ingegnere umanista può diventare un interprete del futuro. La tecnica è importante, ma altrettanto importante sono altri aspetti come quelli etici, sociali o ambientali. È la riscoperta di quell’ingegno tutto italiano che ha lasciato segni tanto preziosi nel mondo e che tiene insieme visione, cultura, intelletto, spirito imprenditoriale”.

L’ingegnere umanista è quindi una figura simile al Leonardo da Vinci, una figura in grado di abbattere la separazione fra cultura letteraria e cultura tecnico-scientifica, in grado di ingegnerizzare le competenze e orientarsi a progetti all’avanguardia ma anche in grado di generare ” un valore aggiunto per l’umanità”.

L’ingegnere umanista è quindi una figura completa capace di integrare i saperi tipici delle discipline umanistiche con quelli tecnologici e digitali. Infatti, per potersi preparare alle professioni del futuro in un mondo che spesso manifesta fragilità e disorientamento è necessario creare i presupposti per figure che oltre alle nozioni di gestione dei dati e di progettualità abbiano anche  una visione valoriale della realtà e una capacità sviluppata e non limitante di etica e di giudizio.

 

 

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