Inflazione USA: attenzione al settore auto, come potrebbe rilanciarla

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Nelle ultime tre sedute Wall Street sembra aver dimenticato che l’inflazione USA, nel mese di luglio, è salita del 3,2% su base annua, lo 0,2% in più rispetto al mese precedente (+3%). Anche se il dato è inferiore alle attese degli analisti (+3,3%) non sarà sfuggito alla Federal Reserve, chiamata a decidere se e quando mettere fine alla restrizione della politica monetaria.

Nei calcoli di Jerome Powell e colleghi potrebbe ora rientrare anche un evento mai verificatosi, lo sciopero congiunto dei lavoratori nelle tre big del settore auto: Ford, General Motors e Stellantis. Il potente sindacato United Auto Workers ha ricevuto dagli iscritti l’autorizzazione a convocare una mobilitazione se le imprese non soddisferanno le rivendicazioni dei lavoratori. L’autorizzazione non implica che lo sciopero venga effettivamente convocato ma il confronto tra le parti è stato finora duro e non ha portato ad avvicinamenti. Le richieste salariali sono importanti e potrebbero ispirare i lavoratori di altri settori, innescando uno dei nemici giurati dei banchieri centrali, la spirale salari/prezzi.

Ecco cosa chiedono i lavoratori dell’auto

Il contratto dei lavoratori del settore auto scadrà il prossimo 14 settembre. Nel caso non ci siano passi avanti nel confronto con le imprese il numero uno del potente sindacato USA dell’auto potrebbe chiamarli allo sciopero. Ma cosa chiedono i lavoratori?

Un aumento salariale del 46% spalmato sui quattro anni dell’accordo ma con un adeguamento immediato del 20%, un programma di protezione delle famiglie che lavorano simile a una banca di lavoro, ferie retribuite, la conversione a tempo pieno dei lavoratori interinali e integrativi e non sarebbe sgradito nemmeno parlare di una settimana lavorativa di 32 ore.

Ipotizzando l’accettazione dei soli incrementi salariali da parte del


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