Inflazione alta, caos bancario e recessione tecnica: perché l’economia italiana nel 2023 rischia grosso

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) L’Italia sarà in recessione tecnica, mentre l’inflazione continua a mordere i salari dei lavoratori e ad abbattere i guadagni delle imprese. Secondo Confcommercio, infatti, alla fine di questo mese il Pil del nostro Paese avrà una lieve diminuzione.

L’Ocse, invece, prevede un livello dei prezzi al consumo che si riduce in maniera importante quest’anno, ma rimane comunque vicino al 7%, con un’attesa di Prodotto interno lordo a fine anno solo in lieve guadagno (che può trasformarsi facilmente, alla prima difficoltà, in una recessione conclamata).

In tutto ciò il sistema bancario europeo, nonostante le rassicurazioni della Banca centrale Ue e delle istituzioni finanziarie degli Stati membri, ha dimostrato di non essere solido al 100%. Il crac di Silicon Valley Bank ha creato delle tensioni nel Vecchio Continente, per ora fatte più di paura che di reali difficoltà finanziarie, eppure il calo del titolo di Credit Suisse fa ragionare.

Quello che ne emerge è una verità tanto ovvia quanto preoccupante: il sistema, considerando anche gli istituti di credito italiani più instabili, aveva già alcune difficoltà e può essere messo in pericolo da shock internazionali.

Inflazione ancora alta nel 2023

Nelle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate a Parigi si parla di un’inflazione dell’Italia che dovrebbe passare dall’8,7% del 2022, al 6,7% del 2023 e al 2,5% del 2024. Nella zona euro, invece, l’i


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